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Tutti i post su cinema

La presentazione di Nabarun, il documentario su Nabarun Bhattacharya

Alcune immagini dell’incontro con Andrea Berrini, Beppe Sebaste e Italo Spinelli in occasione della presentazione ad Asiatica Film Mediale di Nabarun, il documentario del regista Q su Nabarun Bhattacharya, autore di Gli ammutinati di Calcutta, da poco uscito per Metropoli d’Asia.

La Cina ha sbloccato IMDb

Il più popolare database mondiale e sito di informazione sul cinema, IMDb, è tornato liberamente accessibile in Cina, dopo un blocco che durava da più di tre anni.

La censura non era stata motivata, ma probabilmente era dovuta alla comparsa di un documentario sul Tibet nella home page. Molti vedono in questo un segnale che possano a breve sbloccarsi altri siti, in particolare i social network come Twitter e Facebook.

Yu Hua sulla censura

Lo scrittore Yu Hua parla della censura in Cina, e più in dettaglio delle differenze tra mercato editoriale, compresi i giornali, cinematografico e televisivo. Ricorda anche un suo intervento su Weibo nel quale proponeva ironicamente di scambiare i ruoli chi controlla i film con i più permissivi ispettori di igiene alimentare.

Via: @AhQjingshen

Han Han su La Lettura

La Lettura, l’inserto culturale del Corriere della Sera, ha citato Han Han e Le tre porte all’interno di un interessante articolo dedicato ai blogger in Cina.

Il Zola citato nell’articolo, al secolo Zhou Shuguang, insieme a Zhang Shile (Tiger Temple in Rete) sono i protagonisti del documentario High Tech, Low Life (sito del film), passato recentemente a Internazionale a Ferrara, e ora in tour insieme ad altri sette per diverse città italiane.

(clicca sull’immagine per ingrandirla)

India e cinema

Negli ultimi tempi ci è capitato di imbatterci in molte risorse legate all’India e al suo cinema, un argomento che riscuote sempre molto interesse. Le rielenchiamo qui, per fare un po’ di ordine.

Partiamo dalla letteratura, e dalle influenze che questa ha avuto sul cinema. In questo articolo si cerca di fornire una prima guida, necessariamente riassuntiva, sul tema. Restando sulla storia del cinema, avevamo già segnalato un altro interessante contributo poco tempo fa.

Da leggere anche questa analisi sui ruoli maschili nel cinema indiano, anche in questo caso con una prospettiva storica.

Infine, un altro pezzo che ci sembra interessante segnalare è questo relativo all’uso degli stereotipi per descrivere la società indiana, con una riflessione che parte da The Avengers e da come i film occidentali rappresentano il paese.

Fonti: @theasianword@CinemaHindi@CinemAAAL

Sulla storia del cinema indiano

Un articolo molto interessante uscito su Outlook India parla in maniera approfondita del cinema indiano nel corso della sua storia.

Si concentra in particolar modo sul rapporto con il colonialismo, sull’esigenza di realismo che sembra essere meno presente rispetto al cinema occidentale e sui linguaggi e l’uso delle canzoni.

In Cina, tra letteratura e cinema

Caratteri Cinesi traduce il resoconto di un incontro avvenuto nel corso del Bookworm Festival tra il regista e scrittore Zhu Wen (Dollari la mia passione e Se non è amore vero, allora è spazzatura con Metropoli d’Asia) e lo scrittore e blogger Murong Xuecun.

Si è parlato di cinema, in particolare in rapporto alla letteratura, con un passaggio dedicato anche al rapporto tra romanzo e sceneggiatura, dove è stato proposto un interessente paragone con il tema delle traduzioni:

Si può avere quella letteraria, quella di significato e quella dello spirito. Tra un libro e una sceneggiatura deve passare lo spirito del lavoro iniziale.

Diverso l’approccio dei due autori sulla censura (una curiosità: in Cina sono vietati i film con i fantasmi), tema che è stato anche toccato durante le conferenza. Zhu Wen afferma di non curarsene molto, mentre Murong Xuecum ammette un’autocensura per condividere il suo lavoro con il pubblico cinese.

Un indovino gli disse

L’abbiamo già sentita: la minacciosa profezia valse a Terzani un libro, uno dei suoi migliori (ma io non stravedo per Terzani), perché fu costretto a viaggiare un anno intero senza prendere aerei, quindi via terra, attraversando le frontiere più remote e battendo le strade più dissestate.

Qui abbiamo un giovane indiano di 28 anni, trapiantato a Singapore dove si è laureato in ingegneria, e dove ci è rimasto: a fare film, a dipingere, a racimolare qualche soldone come consulente finanziario part-time (sic!), perfino a scrivere un romanzo, The Diary of an Unreasonable Man, che Penguin India pubblicò qualche anno fa.

La domanda che pongo a Madhav Mathur è: non ne fai troppe? Tra l’altro lui esibisce sempre un paio di occhiaie che denotano sonno arretrato (dormo due tre ore per notte, mi confessa): il suo primo film, uscito in sala a Singapore, si intitolava The Insomniac e raccontava uno scrittore alle prese con una sindrome da autodistruzione, incapace di staccarsi mentalmente dal proprio romanzo, che finisce col vagare la notte per le strade di Singapore inseguito da mostri di vario tipo, suoi e altrui.

Lo salverà una donna? Tra l’altro Madhav ha una bellissima giovane moglie, una consulente finanziaria (sic2!) russa, biondissima insieme a lui nero negli occhi nei capelli e nella pelle, che lavora per Deutshe Bank.

Ripeto: non ne fai troppe, Madhav Mathur? The Outsiders, l’ultimo film, è stato a Venezia a un evento collaterale alla mostra, poi in California, e ovviamente al Singapore Film Festival. I suoi quadri sono stati esposti (e dice lui molto ben venduti) anche a Delhi e Hong Kong. Ora mi parla di un suo script nelle mani di una produzione di Bollywood, forse con regia addirittura di Anurag Kashyap.

E la storia che ha per la testa in questo momento non sa se diverrà un libro, un film o più probabilmente un testo teatrale: una storia ambientata in un India del futuro, dominata dal fascismo induista.

Digressione: quando un intellettuale laico in Asia vuole definire l’oppressione fondamentalista, sia essa islamica, induista o perfino cristiana, usa il termine “fascismo”. Non integralismo o fondamentalismo. Perché non ne sottolinea la costrizione esercitata da una morale arbitraria, sul piano del comportamento individuale, ma sente piuttosto l’esercizio del potere, la dittatura dentro a ogni segmento della società. Insomma: del velo gli frega meno. E quest’uso del termine “fascismo” l’ho ritrovato in India, in Malesia, in Bangladesh.

Mathav è comunque uno che si diverte un mondo a fare quel che fa: e la conversazione corre sciolta, veloce, intorno al mestiere dello scrittore, al rapporto con la famiglia e la religione (induista appunto) di sua madre, con il pubblico giovanile e meno, con le ossessioni che spesso muovono gli artisti.

Ed ecco comparire l’indovino: non uno solo, ma cinque! Cinque indovini che a sua madre dissero: tuo figlio morirà a trent’anni. È forse per questo, dice ridacchiando, che penso di dover fare tutto subito, senza perdere tempo. E capisco che non lo dice mica per scherzo. Con un sospirone dice: beh, se mia madre avesse evitato di portarmeli per casa, quelli, mi avrebbe fatto un piacere.

Io penso, e non gli dico: questa è quasi la maledizione di una madre. Poi pero’ glielo dico. Lui conferma, senza esitazioni. E aggiunge: comunque uno di questi cinque recentemente ha detto che no, le cose son cambiate, non morirò più. Provo a fargli raccontare di più: la sua famiglia. C’è un blocco, strada chiusa, non si procede.

Chiedo: ma tu ci credi, agli indovini?

Lui: direi proprio di no. Però, chissà cosa ho per la testa, io. E poi: ma gli indovini, dai! Non sono mica matto!

La letteratura “da film” in India

Riprendiamo un recente articolo di Outlook India che parla dei libri che nascono dalla produzione cinematografica, riproponendone le sceneggiature.

Questo filone è stato solo da poco scoperto da Bollywood, e si sta rivelando un notevole successo di pubblico in India. L’effetto secondario, si fa notare, è una maggiore attenzione nei dialoghi dei film in fase di scrittura.

Il lungo articolo propone numerosi titoli che faranno contenti gli appassionati del genere, come Cinema Hindi che è un sito che seguiamo e a nostra volta consigliamo per restare aggiornati sull’argomento.

revillehyon@mailxu.com picket.seymour@mailxu.com houp@mailxu.com