Il grande romanzo: perchè narra più decenni di vita di questa anomala città stato, piazza finanziaria legata all’occidente un tempo, oggi riciclata in luna park per il turismo asiatico. Dittatura anche feroce sulla via di un progressivo annacquamento, grazie a una opposizione sociale che guadagna consensi (il 40% alle ultime elezioni). Strano, curioso esperimento in vitro per la nuova e prorompente classe media asiatica, che qui sperimenta le gioie e le depressioni di un’esistenza contemporaneamente iperregolata, noiosa, e eccitante di nuova trasformazione.
Ma questo è solo lo scenario. Il romanzo di Yeng Pway Ngon racconta le vite di un gruppo di giovani artisti e del loro più anziano mentore, le storie d’amore, i progetti e le disillusioni, le personalità artistiche e l’impegno sociale, la galera, la guerriglia, la vita famigliare. Personaggi che traspaiono distinti da ogni riga, vividamente descritti dalla penna di uno scrittore che in questa narrazione mette tanto della propria autobiografia.
Artista lui stesso, proprietario di una mitica libreria, la Grassroots Booksroom, scrittore insignito del più grande riconoscimento alla carriera nel suo paese, il Cutlural Medallion, quindici giorni fa insignito (con L’Atelier) del prestigioso South East Asian Writer Award a Bangkok, e citato tre volte (anche per L’Atelier) tra i migliori dieci libri in cinese dell’anno dalla prestigiosa Asia Weekly di Hong Kong . Già: perchè la lingua originaria de L’Atelier è il mandarino, spesso impreziosito dai dialetti utilizzati dalla popolazione cinese di Singapore (la stragrande maggioranza nel paese), dialetti del sud della Cina come il cantonese, l’Hokkien e altri.
Metropoli d’Asia detiene i diritti internazionali di questo romanzo. Ora, grazie a una imminente edizione in inglese a Singapore, lo proporremo all’Asia e al mondo. È la nostra vocazione: scoprire voci trascurate dall industria internazionale del libro, portarle a un pubblico sempre più vasto.
E, a proposito, cari lettori: grazie dei vostri incoraggiamenti, grazie della vostra amicizia su Facebook, grazie dei vostri rilanci su Twitter. Grazie di tenerci in tante librerie italiane nonostante la crisi dell’editoria che morde grandi e piccoli. Siete voi, che continuate a premiare le nostre scelte.