Sono cresciuto non lontano da qui. Quand’ero ancora bambino, può darsi che i miei mi ci abbiano portato ad assistere a un funerale o due, ma solo molto più tardi ho cominciato a considerarlo il mio giardino, il mio bosco privato: un luogo incantato in cui ero libero di scorrazzare, di meravigliarmi a mio piacimento delle forme, degli odori e dei colori della natura, degli alberi, degli uccelli e dei magnifici cespugli, oltre che della distesa selvaggia delle rocce. Vicino alla sommità della collina dominano le torri tozze – tre –, con le fauci spalancate verso il cielo per permettere ai rapaci di scendere e pasteggiare a volontà, per poi levarsi di nuovo in volo indisturbati. Pur circondato da una città che diventa ogni giorno più rumorosa e popolata, questo appezzamento di terreno è così esteso e nascosto che nessuna attività o sillaba pronunciata da voce umana scalfisce la sua atmosfera pacifica. Anche se la morte è la ragione ultima della sua esistenza, in questo giardino la vita riporta una vittoria schiacciante.
Da Le torri del silenzio, di Cyrus Mistry
https://www.metropolidasia.it/blog/?p=6355
Un’intervista a Cyrus Mistry
La rivista online Earthen Lamp Journal ha intervistato Cyrus Mistry, recente vincitore del DSC Prize 2014.
Si parla della sue esperienza come scrittore, del rapporto con il fratello (Rohinton Mistry), e chiaramente dell’ispirazione e del lavoro su Le torri del silenzio (Chronicle of a Corpse Bear il titolo originale).
https://www.metropolidasia.it/blog/?p=4836
Cyrus Mistry ha vinto il DSCPrize
Cyrus Mistry, autore di Le Torri del Silenzio (Chronicle of a Corpse Bearer il titolo originale), appena pubblicato per Metropoli d’Asia, ha vinto il DSCPrize.
Si tratta del premio più prestigioso per la letteratura asiatica, ed è stato consegnato in occasione del Jaipur Literature Festival.
Qui si può leggere l’articolo di Andrea Berrini sul suo blog In diretta dall’Asia, mentre di seguito potete trovare un po’ di rassegna stampa (in aggiornamento):
- Parsis walk from outside to take my story forward: Cyrus Mistry – DNA India (17 gennaio)
- Cyrus Mistry wins DSC Prize for 2014 – The Hindu (18 gennaio)
- Jaipur Literature Festival: Cyrus Mistry wins $ 50,000 DSC Prize for 2014 - he Times of India (18 gennaio)
- Cyrus Mistry wins the 2014 DSC Prize for South Asian Literature - Live Mint (18 gennaio)
- Cyrus Mistry wins DSC Prize for South Asian Literature – DNA India (18 gennaio)
- Jaipur Literature Festival 2014: Cyrus Mistry wins USD 50,000 DSC Prize – Zee News (18 gennaio)
- Cyrus Mistry Wins DSC Prize for 2014 – Outlook India (18 gennaio)
- ‘CHRONICLE OF A CORPSE BEARER’ EMERGES AS THE WINNER FOR THE US $50,000 DSC PRIZE – DSCPrize (18 gennaio)
- Cyrus Mistry wins DSC literature prize – The Times of India (19 gennaio)
- BETWEEN THE LINES | Cyrus Mistry says he hopes to get back to writing soon – Live Mint (20 gennaio)
- I don’t aspire to Rushdie’s writing — Dostoyevsky, Chekhov shake me: Cyrus Mistry – The Times of India (22 gennaio)
https://www.metropolidasia.it/blog/?p=4752
Le Torri del Silenzio su China Files
China Files, sempre molto attenta sulle nostre pubblicazioni, ha pubblicato una recensione su Le Torri del Silenzio, di Cyrus Mistry, a firma dell’esperto di India Matteo Miavaldi.
L’articolo è molto interessante perché al di là del libro fornisce una serie di informazioni che inquadrano il contesto sociale nel quale la storia è inserita.
Della varietà di sottogruppi etnici e religiosi in India, quella dei parsi è probabilmente l’unica che il grande pubblico tende a non associare alla miseria. Migrati dalla Persia, i parsi hanno trovato nel fiore all’occhiello della colonia britannica, Bombay, la propria isola felice, ghettizzandosi tra le mura dorate del proprio benessere protette dalle tradizioni millenarie della religione zoroastriana, mantenute pressoché intatte col passare dei secoli.
https://www.metropolidasia.it/blog/?p=4732
Le Torri del Silenzio finalista al DSC Prize
Dunque ci siamo. Il 18 gennaio, al Festival di Jaipur, si assegna il vincitore del più prestigioso premio del subcontinente indiano.
Tre romanzi indiani, due pakistani, uno dallo Sri Lanka: fra loro Le Torri del Silenzio di Cyrus Mistry, che abbiamo portato in libreria ai primi di dicembre.
La shortlist è pronta da fine novembre, scegliamo di annunciarla ora per creare un po’ di suspence. Vi terremo aggiornati a poco a poco. Intanto oggi è uscito il programma del Festival.
https://www.metropolidasia.it/blog/?p=4720
Cyrus Mistry e i parsi di Bombay
Quando l’India fu ospite d’onore al Salone del Libro di Torino, nel 2010, Metropoli d’Asia aveva da poco portato in libreria Le Ceneri di Bombay, il primo romanzo di Cyrus Mistry che fu finalista al Crossword Award, a quei tempi il premio indiano più prestigioso. A Torino erano invitati 26 autori indiani, e praticamente tutti gli editori italiani si erano affannati a pubblicare almeno un romanzo dall’India: le vetrine delle librerie di tutta Italia erano dedicate a quel paese, tale era la messe di titoli da esporre. Tuttolibri della Stampa, con un lungo articolo di Alessandro Monti a pagina piena, fece il punto sul boom recente della narrativa indiana in lingua inglese, e citò quattro romanzi come meritevoli di essere letti: uno era Le Ceneri di Bombay. Nessuno meglio di Cyrus Mistry sa raccontare quella città, e ne sono convinto anch’io.
Le Torri del Silenzio ne esplora meno gli anni recenti, il racconto si dipana a cavallo degli anni di Ghandi e dell’indipendenza indiana. Ma è capace di raccontarci il mondo dei parsi, quella comunità di origine persiana, di religione zoroastriana, che oggi lotta a Bombay per la sua stessa sopravvivenza.
E’ un romanzo di grande respiro, narra la caduta, per amore, di Elchi, che pur figlio di un venerato sacerdote ha disceso la scala sociale della propria comunità fino a trovarsi in basso, a contatto con uno dei riti più noti e discussi, quello che consente ai defunti di concludere il doloroso ciclo delle reincarnazioni.
Sono parsi i Tata, una delle più note famiglie industriali nel paese, i Mehta come lo Zubin acclamato direttore d’orchestra. E’ parsi Cyrus Mistry, come il fratello Rohinton, autore più noto di cui Cyrus, con questa seconda prova di lungo respiro dopo una attività da poeta e scrittore per il teatro, dimostra di essere all’altezza.
https://www.metropolidasia.it/blog/?p=4644
Essere Parsi in India
A Mumbai se ne parla e se ne scrive molto. Di Meher Pestonji ho visto una bellissima piece tatrale intitolata Feeding Crows (il titolo gioca ovviamente sulla tradizione della sepoltura all’aria aperta sulle torri del silenzio dove i corpi dei deceduti sono lasciati in pasto ai rapaci, e la comunità parsi non può che fare dell’ironia, sdrammarizzando, sulla scomparsa delle aquile pescatrici e degli avvoltoi nella moderna Mumbai).
Pestonji ha anche pubblicato una bella raccolta di racconti, ambientati nel grande compound lungo Colaba Causeway che è impossibile non notare visitando Bombay – Mumbay: un alto muro e un portale faraonico introducono a una vera e propria piazza sulla quale si affacciano i condomini dove vivono le famiglie parsi, rigorosamente endogamiche.
Cyrus Mistry (Le Ceneri di Bombay, Metropoli d’Asia editore), ci racconta l’insofferenza delle giovani generazioni alla pratica coatta dei matrimoni endogamici (quando si dice che i Parsi si stanno estinguendo si dice in realtà che diminuisce il numero dei Parsi di “razza pura”): Jingo, il protagonista del romanzo è un parsi la cui relazione con una ragazza cattolica lo mette in conflitto con la famiglia, anche se del romanzo questa è una linea narrativa secondaria. Ma non a caso il Jingo scrittore appassionato, furiosamente in caccia dei criminali politico affaristi nella metropoli è un parsi: come tutte le comunità minoritarie i Parsi hanno espresso scrittori, artisti, intellettuali.
Foto: ganuulu
https://www.metropolidasia.it/blog/?p=1310