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    La casa editrice di Andrea Berrini, scrittore e saggista. L’obiettivo: scoprire e tradurre narratori contemporanei asiatici che propongono scritture innovative.
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Tutti i post su cina

Da Le tre porte, di Han Han

Sul fronte della docenza Ma Debao era fi nalmente riuscito a ingranare, a mettersi in carreggiata. Non era facile insegnare cinese, ma poteva essere un’esperienza fantastica, si trattava di obbligare gli studenti a leggere il manuale. «Se si legge un libro cento volte, la sua essenza si svelerà» è un’antica massima che oggi non ha più grande valore, il che forse signifi ca che i lettori sono sempre più stupidi o gli scrittori sempre più intelligenti. Le intenzioni degli autori dei testi del manuale somigliavano agli amori di stampo tradizionale, erano criptate, per quanto se ne intuisse l’esistenza e gli studenti si affannavano a tirare fuori un senso dai brani, neanche facessero degli scavi archeologici. Prima scavavano a fondo nel terreno, poi levavano strati e strati di polvere, una volta recuperato il cimelio, dovevano trattarlo con cura, se ne capitava uno un po’ più grosso bisognava ripararlo e ridipingerlo, una vera faticaccia.
Ma Debao, invece, era estremamente diretto, niente discussioni in classe, niente interrogazioni, sbatteva in faccia agli studenti i ritrovamenti archeologici fatti lungo gli anni da altri professori. E gli studenti erano semplicemente tenuti a copiare dalla lavagna sul quaderno e dal quaderno sul compito in classe. Dopo alcune prove scritte, i risultati furono spettacolari, e gli errori pochissimi. Per Ma Debao rimaneva un’unica spina nel fi anco, il circolo letterario.

Da Le tre porte, di Han Han

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Da E adesso?, di A Yi

La mattina sono andato di buonora al mercato delle pulci. Ho girato a lungo prima di trovare qualcuno che se ne intendesse. Era un tale con il volto scavato, i capelli bianchi e gli occhiali da presbite; dallo sguardo sembrava una persona onesta. Speravo facesse la stima, pagasse e arrivederci. Dopo aver esaminato il pezzo, è ammutolito. Ho domandato qual era il valore. Ha balbettato come per parlare, ma ha desistito ed è rimasto a fissarmi imbarazzato. Quando l’ho sollecitato, ha chiesto: «Secondo te, ragazzo?».
«Sono io che lo chiedo a te, sei tu l’esperto».
Ha sfiorato il Buddha con il pollice: «Per essere giada, è giada, ma è un tantino torbida».
«Quindi?»
«Cinquecento».
Mi sono ripreso il Buddha: «Comprati gli spaghetti precotti con i cinquecento yuan».

Da E adesso?, di A Yi

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I nove continenti nell’”oroscopo” del Fatto Quotidiano

Nella rubrica La Libromante su Il Fatto Quotidiano è stato citato I nove continenti, ultimo libro di Xiaolu Guo pubblicato da Metropoli d’Asia.

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Segnalazioni per I nove continenti

Articoli dalla stampa e dal Web che hanno parlato di I nove continenti, l’ultimo libro di Xiaolu Guo pubblicato da Metropoli d’Asia (in aggiornamento).

Il Fatto Quotidiano (ottobre 2018)
il manifesto
(settembre 2018)
Promozione Distribuzione Editoriale – PDE (agosto 2018)
Internazionale
(luglio 2018)
L’Espresso
(luglio 2018)

Rassegna stampa estera

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Xiaolu Guo citata sul manifesto

In un articolo del manifesto su Londra e su come alcuni scrittori inglesi l’hanno raccontata, la giornalista Franca Cavagnoli cita anche Xiaolu Guo, autrice con Metropoli d’Asia di La Cina sono io, 20 frammenti di gioventù vorace e I nove continenti.

Xiaolu Guo sul manifesto

Un articolo di Simone Pieranni sul manifesto mette a confronto Xiaolu Guo, scrittrice e regista, e Zhu Xiao-Mei, pianista. Unite da un’origine comune nel sud della Cina, entrambe hanno raccontato le proprie vite rispettivamente in I nove continenti, Metropoli d’Asia, e Il pianoforte segreto, Bollati Boringhieri. Le loro biografie ci fanno comprendere le mutazioni della storia cinese più recente.

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I nove continenti segnalato da PDE

Sul sito del distributore dei libri di Metropoli d’Asia Promozione Distribuzione Editoriale (PDE) viene proposto tra le letture estive  I nove continenti, a opera dell’autrice Xiaolu Guo.

E a proposito di Cina. Quanta storia e quanta geografia si nascondono nel nuovo libro di Xiaolu Guo, I nove continenti (Metropoli d’Asia)? Xiaolu Guo è una delle voci più interessanti della nuova letteratura cinese. Da alcuni anni si è trasferita a Londra e la sua prosa è un vero ponte letterario, culturale, mentale tra culture tanto diverse.

(continua a leggere sul sito di PDE)

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La Cina sono io su Scaffale cinese

In un articolo dedicato ai libri su piazza Tienanmen, Scaffale cinese propone anche La Cina sono io, di Xiaolu Guo, pubblicato da Metropoli d’Asia.

Uscito in occasione del venticinquesimo anniversario della strage di piazza Tian’anmen, il libro racconta la storia d’amore tra Jian, musicista punk di Pechino incarcerato e allontanato dalla Cina, e Mu, aspirante poetessa che, non avendo più sue notizie da tempo, entra in contatto con un direttore di una casa editrice inglese a cui consegna lettere e diari scritti da lei e Jian, nella speranza di ottenere qualche informazione.

(continua a leggere su Scaffale cinese)

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Da I nove continenti, di Xiaolu Guo

«Come?» ha urlato la mia povera madre. «Hai appena partorito?»
«Sì. È mezza cinese e mezza occidentale».
«Santo cielo! Eri incinta?»
Dopo qualche secondo di silenzio da parte sua, ho pensato che, se non altro, forse avrebbe chiesto quale fosse il nome della bambina, e invece ha detto: «Pensi di tornare per la festa del Qingming?».
Qingming è un giorno di aprile in cui rendiamo omaggio ai defunti. Puliamo le loro tombe, bruciamo incenso e preghiamo. Io non rispondevo, stavo solo a sentire i suoi singhiozzi arrabbiati attraverso il telefono.
«Dovresti tornare! Non sai neanche dov’è sepolto tuo padre! Voglio spostare le ceneri di tua nonna dal villaggio e metterle vicino a tuo padre. La tua presenza sarebbe opportuna».
Stavolta, ho pensato, non ho scuse da opporre. Nessuna. Potrei andare a chiudere definitivamente i conti in sospeso. Sono solo dodici ore di volo, posso farcela. Durante tutta la mia vita adulta ho evitato il più possibile di tornare nella mia casa d’infanzia. Shitang, il paesino di pescatori nel quale sono stata testimone della povertà e della depressione dei miei nonni, è un luogo che ho finito per detestare. Wenling, dove ho trascorso l’adolescenza, culla dei miei rapporti travagliati con le autorità, mi ripugnava. Quando nel 1993 me ne sono andata per studiare a Pechino, ho promesso a me stessa: è finita, in questo buco soffocante non ci torno più. Dieci anni dopo, quando ho lasciato la Cina per l’Inghilterra, mi sono detta: d’ora in poi, basta lavaggi del cervello ideologici. Non mi lascerò intralciare dalle mie putride radici contadine. Ora però è giunto il momento di affrontare il passato.

 Da I nove continenti, di Xiaolu Guo

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Rassegna stampa estera su I nove continenti

Alcuni articoli della stampa estera per la versione inglese di I nove continenti, di Xiaolu Guo, da poco uscito per Metropoli d’Asia:

New York Times

The Guardian

StarTribune

Brigitte

The Times


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