Domenica 24 ottobre 1999, di mattina, Borilal realizzò che aveva dinanzi a sé tre possibilità. Poteva andare a vedere un film al cinema, poteva andare a trovare sua sorella a casa dei suoceri, a Belghoria, oppure, per esercitare la consapevolezza di sé, poteva andare al campo crematorio di Keoratola a studiare le debolezze dell’essere umano. Per qualche misterioso motivo, Borilal fu attratto verso l’opzione Keoratola. E si lasciò condurre da quell’attrazione.
Al campo crematorio di Keoratola non esistono tour guidati. A quanto risulta, nessuna agenzia di viaggi ha mai lanciato slogan pubblicitari del tipo «Venite ad assistere a una puja a Keoratola!», oppure «Andiamo con i nostri amici a fare un bel giro a Keoratola!». Borilal, però, aveva notato la presenza di una guida invisibile, che per prima cosa conduce in maniera decisa il visitatore verso la parte dove ci sono i forni elettrici, quelli che a seconda del peso e della dimensione del corpo aprono e chiudono e riaprono e richiudono il portello come una grande mandibola. A meno che non si rompano. Quando tutte le fornaci sono accese nello stesso momento, si presenta una di quelle scene sovrannaturali che in pochi possono dire di aver visto. D’altra parte di morti non c’è mai penuria. A volte si crea una coda talmente lunga che a Keoratola si registra il tutto esaurito, e allora i morti devono andare a Shiriti o a Goria per liberarsi dal proprio corpo. I visitatori di solito si fermano a vedere i forni elettrici e, soddisfatti della loro esperienza al campo crematorio, dove hanno meditato sulla vacuità dell’esistenza umana, si dirigono a passo svelto verso le bancarelle di cibarie e snack. Una volta i morti venivano bruciati a legna sulle pire funebri. Anche il forno elettrico è desueto. Ormai in tutte le case si è fatto spazio per un piccolo forno a microonde, una versione in miniatura della suddetta fornace. Questo tipo di forno ovviamente non produce ceneri, però ha le opzioni grill, bake, tandoori eccetera. E di solito queste opzioni non vengono applicate al corpo umano.
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La casa editrice di Andrea Berrini, scrittore e saggista. L’obiettivo: scoprire e tradurre narratori contemporanei asiatici che propongono scritture innovative.Libri
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Da Gli ammutinati di Calcutta, di Nabarun Bhattacharya
di Metropoli d'Asia • 26/feb/2018
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Posted by Metropoli d'Asia on febbraio 26, 2018
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