Stando a quanto diceva il display, il prossimo treno arrivava solo ad Andheri. Un dubbio traversò la mente di Yudi e del ragazzo, nello stesso momento. Avrebbero viaggiato insieme, oppure Yudi sarebbe andato al binario tre per prendere un rapido per Virar? Dopo un attimo decisero che avrebbero preso insieme il locale, a Lower Parel si sarebbero salutati e Yudi avrebbe cambiato treno.
Arrivarono in fondo al binario. Un gruppo di koti gironzolava fuori dal bagno degli uomini. Arrossirono e ridacchiarono quando videro Yudi con il ragazzo, che aveva preso per mano proprio per farli ingelosire.
«Questo è un altro posto famoso per cuccare», lo informò Yudi. «Lo so», fu la risposta.
Yudi si chiese quanto sapesse.
Le checche cercarono d’incrociare lo sguardo di Yudi. Ma lasciarono perdere quando si resero conto che col partner faceva sul serio.
Quando arrivò il treno, i due salirono nel vagone di testa. Yudi sapeva che quella, canonicamente, era la carrozza gay. Comunque la zona-inciucio era limitata agli spazi di passaggio tra le entrate e le uscite dagli scompartimenti. Ma perché la gente ci provasse, il treno doveva essere bello pieno. E a Marine Lines i treni non erano mai strapieni, nemmeno all’ora di punta. E difatti, anche in quel momento, c’erano tanti posti liberi. Yudi seguì il ragazzo e gli si sedette accanto.
Da Il mio ragazzo, di R. Raj Rao