Che diavolo era? Cosa c’entravo io? Sul sottobicchiere umido il mio nome, i numeri e la somma di denaro erano stati scritti con una penna blu. Era un numero di conto corrente, di questo ero certo, ma non sapevo di chi potesse essere né cosa significassero tutti quei soldi.
Osservai con attenzione quella serie di cifre, e dopo averla fissata per circa un minuto non ero ancora riuscito a schiarirmi le idee. Decisi di lasciar perdere, scervellarmi non valeva la pena. Nel pomeriggio, superata la sbronza, mi sarei sicuramente ricordato ogni cosa.
Chiusi l’auto e mi incamminai verso la stazione di polizia. Il Western District ha conservato un’atmosfera tradizionale. A differenza di altre aree della città, come il quartiere di Central affollato e frenetico, Causeway Bay in cui ci sono più turisti che pesci in un fi ume, o la parte meridionale in cui tutti vanno a svagarsi e a rilassarsi, il Western District non è particolarmente animato. È conosciuto soprattutto perché vi si trovano molte scuole prestigiose e antiche, tra cui la celebre Hong Kong University. È abitato prevalentemente da famiglie benestanti e colte, ragion per cui la sicurezza pubblica non è mai stata un grosso problema; lì le persone vivono in un’oasi di pace e tranquillità. A dire il vero, nel tempo ha subito un’evoluzione impressionante: cento anni prima era un noto quartiere a luci rosse ma oggi, nelle stesse strade in cui si trovavano le prostitute, ci sono invece scuole materne, elementari e medie.
Da Duplice delitto e Hong Kong, di Chan Ho Kei
Posted by Metropoli d'Asia on giugno 3, 2017
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