Da Il viaggio del Naga, di Tew Bunnag

Ma un pomeriggio, sul finire della stagione delle piogge, tutto cambiò. Le telefonò chiedendole di raggiungerlo subito in ambasciata. Non l’aveva mai fatto prima ed era ancora più inconsueto perché si sarebbero dovuti incontrare solo poche ore dopo, per la cena. Disse che non poteva spiegarsi al telefono, lasciando Marisa in uno stato d’animo di vaga aspettativa mentre procedeva nel traffico verso l’ambasciata. Pensò perfino che lui fosse impaziente di vederla perché la desiderava. Ma quando arrivò sul posto e fu accompagnata in una saletta da un compassato funzionario, capì che c’era qualcosa che non andava. Eduardo entrò ma non la baciò. Poi, senza preavviso, lisciandosi la barba ben curata e girando intorno a un tavolo di marmo come se fosse sottoposto alla pressione di una grave crisi diplomatica, dichiarò che non potevano più vedersi, che a breve avrebbe lasciato Bangkok, che lei avrebbe dovuto portare via subito tutte le proprie cose da casa sua. Disse che gli dispiaceva, ma non spiegò in alcun modo il suo comportamento.

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