La coda dell’alluvione e le imminenti elezioni straordinarie portarono nella nostra cittadina un altro gruppo di persone: i candidati della coalizione nazionale e di un partito dell’opposizione. Entrambe le parti giunsero cariche di sacchi di riso e telefoni cellulari per addolcire la loro retorica. Inoltre escogitarono diversi sistemi per distribuire denaro come parte della campagna elettorale. Diedero soldi ai pensionati; ai disabili e alle loro madri; agli orfanotrofi, alle scuole e alle organizzazioni benefiche; agli studenti che avevano ottenuto buoni voti agli esami; agli impiegati statali in pensione e alle vedove di impiegati statali; agli agricoltori, ai pescatori e ai raccoglitori di lattice dell’albero della gomma; agli sportivi e ai proprietari di negozi di alimentari; alle madri single e agli orfani; ai malati in ospedale; ai cittadini che avevano superato gli ottant’anni e ai Buoni Samaritani. La lista era lunga. Una dichiarazione del tipo “Verrà dato qualcosa a tutti, tranne a chi ha un lavoro retribuito e paga le tasse” sarebbe stata più semplice e più breve.
Da La somma delle nostre follie, di Shih-Li Kow
Posted by Metropoli d'Asia on ottobre 7, 2016
https://www.metropolidasia.it/blog/?p=6839
Precedente
Da Le tre porte, di Han Han
Da Le tre porte, di Han Han
Successivo
Da Malesia Blues, di Brian Gomez
Da Malesia Blues, di Brian Gomez
Comments are closed.