Con Eduardo B. era diverso. Probabilmente, se si fossero incontrati quando lei era più giovane, Marisa non ne sarebbe stata per niente impressionata: era un tipo tranquillo, senza pretese, diverso dagli uomini che aveva conosciuto. Durante la loro prima conversazione non lo trovò attraente né interessante, solo un altro farang dall’aria persa e intimorita a Bangkok. Non aveva nulla da offrirle se non un aspetto passabile – capelli sale e pepe, baffi curati, abbronzatura mediterranea – e modi eleganti da gentiluomo europeo. Lei, invece, l’aveva ovviamente colpito e la sua insistente attenzione la lusingò in una fase della vita in cui non si sentiva sicura di sé. Pian piano permise a se stessa di farsi sedurre dal suo charme, finché un giorno si svegliò e scoprì che se ne era innamorata. Questo la spaventò e allo stesso tempo le fece piacere perché, a dispetto dei ruoli romantici che aveva interpretato al cinema e in televisione, non aveva mai pensato che avrebbe provato l’inebriante esperienza di innamorarsi per davvero.
Da Il viaggio del Naga, di Tew Bunnag