Inchiostro

L’editore più socievole e simpatico che abbia mai incontrato in Asia si chiama Chu An Min, ha fondato una casa editrice indipendente col nome di INK, e io non sono mai riuscito a parlargli.

L’ho incontrato la prima volta un anno fa, a Taiwan. Il mio amico Yeng Pway Ngon volava su Taipei, andava a incontrare il suo, di editore. Aveva sentito parlare di INK, voleva incontrarli, e mi ha proposto di accompagnarlo.

Chu An Min, entusiasta, ci ha invitato subito a cena. A metà pomeriggio, come si usa da loro. Io mi sono trovato davanti un uomo con un abito blu e una camicia bianca, senza cravatta, scarpe di marca, occhiali spessi, che ha cominciato a versarmi birra nel bicchiere. E a berla, dimostrando una certa tenuta. Purtroppo Pway Ngon parla un inglese stentato, e Chu An Min non ne sa una parola. Quasi impossibile comunicare se non a gesti (versar la birra nel bicchiere, alzarlo per un brindisi), dopo pochi minuti Pway Ngon si è stufato di tradurre, An Min di parlare a frasi mozze e spezzettate da una traduzione che io non capivo.

INK è anche una rivista letteraria, sicuramente anomala. Più di cento pagine su carta patinata, monografie su scrittori da tutto il mondo, che i suoi collaboratori o amici (ne ha dovunque) riescono a intervistare e magari a convincere a lasciargli tradurre un inedito (a Taiwan). Pubblicità d’alto profilo, cadenza mensile: una rivista letteraria non in perdita. Pazzesco, considerata la qualità del prodotto, testo stampa confezione.

A vederlo (l’ho già detto parlando di altri, l’Asia gira così) penso che forse in questo modo si presentavano i Flaiano, i Bianciardi all’epoca in cui facevamo boom economico noi. Persona alla mano, che se la beve (ho declinato l’offerta per i bagordi successivi, e sono tornato in albergo al capezzale di una moglie con l’influenza), che mi dà di gomito in continuazione e io rispondo di sì, rido di non so che. Editore lui, che negli ultimi anni ha saputo pubblicare e valorizzare i nomi più importanti della narrativa taiwanese e è presente massicciamente nelle librerie (il logo INK è scritto all’occidentale, lo riconosco anch’io). Grafica di copertina raffinatissima, beati loro che hanno quei caratteri che da soli fanno disegno.

Durante questi dodici mesi ci siamo scritti (meglio: un mio amico gli ha scritto per conto mio in cinese), abbiamo ricevuto qualche libro. Vi diremo più avanti. Quel che conta è che ora io son di nuovo a Taipei, e finalmente lo posso incontrare di persona, con un traduttore italiano al mio fianco che sicuramente sarà capace di veicolare la nostra chiacchierata non di lavoro, ma libera: che mi racconti quel che vuole di lui, di Taiwan. Che ci porti un po’ in giro.

Il mio traduttore attende conferma telefonica per l’appuntamento della mattina successiva, il telefono di Chu An Min suona a vuoto. Ci presentiamo negli uffici come previsto, alle 10. Chu An Min non c’è. Non sanno dove sia. A volte non dice dov’è, si scusano. Forse è a Pechino. Forse è sbronzo, pensiamo noi? Ci riceve una responsabile editoriale e capiamo che è lei che tiene in mano l’ufficio, è lei che ci ha scritto a nome di Chu An Min, secondo le sue indicazioni, in tutti questi mesi. Ma oggi di indicazioni non ne ha.

Ci sciorina un catalogo: il meglio. Un editore affidabile, un editore vero.

PS Questo post non ha link. Non ci sono link a INK. Intorno a noi, Taipei non a caso è una città a pianta ortogonale di palazzoni anni cinquanta, sessanta (i ricchi cinesi si erano portati fuori dalla Cina comunista i loro averi, e lì si sono costruiti la loro città dal niente o quasi). Alti sette otto piani, grigi, tutti uguali ma vivacizzati dagli ideogrammi che impazzano, colorati, al livello della strada. Cielo bigio d’autunno. Un sacco di gente che fuma. Che nostalgia…

Foto: Levi Durbidge

  • http://www.yahoo.com/ Jermajesty

    God help me, I put aside a whole atfernoon to figure this out.

    • http://www.yahoo.com/ Keli

      Hey, sbulte must be your middle name. Great post!

      • http://www.facebook.com/profile.php?id=100003405584178 Axel

        Ciao Uno, scusa il ritardo nella rotpissa. Guarda, Over Your Cities e8 un film straordinario. Ha dei momenti Tarkovskiani al massimo, e quasi quasi non e8 un documentario ma proprio un film *of* the work of Anselm Kiefer. L’intervista al centro dell’opera e8 quasi una scusa per metterci delle parole dove gie0 le immagini dicono molto, specie per chi come me ammira l’arte anche senza l’artista. E’ veramente un lavoro splendido questo della Fiennes, e se avevo i miei dubbi che potesse lei essere la regista adatta per la commissione di Kiefer (cioe8 filmare il villaggio di Barjac che lui ha ristrutturato e ricostruito con l’intento di poi lasciarlo andare in rovina al fine di creare arte delle rovine , how very 19th Century, how very Walter Benjamin per averne una memoria storica) ammetto che mi sbagliavo alla grande: ne ha fatto non solo un grande film sul lavoro di Kiefer, ma anche un grande film sulle rovine del cinema. Fammi sapere quando lo vedi.Di The Arbor ho sentito dire cose molto interessanti ma purtroppo per motivi di tempistiche sbagliate me lo sono persa. Clio insegna nella mia universite0 quindi spero di recuperarlo presto, possibilmente con anche attivite0 annesse e connesse, tipo un bel Q&A.

      • http://www.facebook.com/profile.php?id=100003405613662 Lalita

        Quello del trasporto blpbuico (mezzi pubblici, taxi ecc.) e8 un grande problema in Italia. Effettivamente siamo in ritardo anni luce rispetto ai principali paesi europei, ed abbiamo tariffe altissime, pur non avendo un servizio efficace.

  • http://bxvxapbxpysj.com/ ifahou

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      • http://www.facebook.com/profile.php?id=100003405603136 Amer

        Tumminelli Azzurri NiguardeseDomenica, gennaio 23, 2011Finalmente, irseco a trovare il tempo per lasciare un commento sulla mia squadra (o meglio, dovrei dire 2) per quanto riguarda i giocatori dell’annata ’98 e ’99.Partiamo dalla partita di sabato che ha visto una vittoria importante in casa contro la squadra di Sesto S.G. (che aveva avuto la meglio nella partita di andata), nonche8 la prima vittoria del campionato under 13.Sono rimasto molto soddisfatto dell’approccio di tutti i giocatori alla gara, soprattutto per quanto riguarda il primo quarto di gioco (che molte volte e8 stato il nostro tallone d’achille ).Abbiamo giocato discretamente a tutto campo ed abbiamo compiuto notevoli progressi sulla gestione a mete0 campo della palla. Restano ancora notevoli margini di miglioramento per quanto riguarda la fase realizzativa (sbagliamo ancora troppi canestri facili!!!), ma sono sicuro che la strada che stiamo percorrendo sia quella giusta. Bravi ragazzi!Seconda partita del week end e8 quella degli ESORDIENTI ’99.Vittoria importante sul campo esterno del Tummy in una domenica mattina gelata .Inizio balbettante, con pochi canestri (troppi errori sotto canestro, nonostante l’ottimo movimento di palla a mete0 campo).Il secondo quarto in qualche maniera ci ha visto prevalere sotto l’aspetto della pressione difensiva e ci ha permesso di accumulare un buon vantaggio, cosec come l’inizio del 3b0 quarto L’ultimo quarto, causa anche il vantaggio rassicurante, ci ha visti allentare la pressione ed ha permesso dei facili canestri alla squadra avversaria questo deve essere un campanello di allarme per le sfide pif9 impegnative che andremo a giocare!Bravi cmq tutti gli ESORDIENTI ’99!Adesso ci aspetta il Join the Game ed il resto del campionato, con la difficile trasferta di Bollate coach Mauro

      • http://www.facebook.com/profile.php?id=100003405595115 Francenzovics

        La campagna pbtriizionisoica la trovo giusta. Non si beve quando si guida o si muore. Da giovane europeo perf2 mi chiedo come mai nel mio paese altro mezzo oltre la macchina non e8 presente, Londra, Berlino, Madrid, Parigi, Amsterdam etc nessuno, (o quasi, e comunque puf2 scegliere) lec si sogna di guidare ubriaco, basta che prende i mezzi pubblici, i quali FUNZIONANO TUTTA LA NOTTE, e cosec DEVE diventare anche qui. Uno esce beve quanto gli pare spende quanto vuole e torna sereno a casa. Ma…ho come l’impressione che i vecchi che ci governano, e quelli che dicono di avercelo duro che poi a ben vedere nn si direbbe, non capiscono, e allora poverini aiutiamoli noi a calci, o capiscono e allora vaffanculo. Riccardo Passoni

    • http://piogjeokulfq.com/ elwnumzu

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      • http://www.facebook.com/profile.php?id=100003405584598 Veronica

        Articoli come questi, damtsorino, anche ai piu’ dubbiosi anche al CICAP, che esistono piu’ mondi paralleli nei quali eventi apparentementi simili evolvono e progrediscono in modo diverso, ogni tanto questi mondi si intersecano e si creano scambi di eventi.E’ in occasione di uno di questi eventi, che Massimo Zamarion della dimensione Z, Z cosi’ per comodita’ di dire, ha consegnato questa analisi sulla situazione poiltica della dimensione Z, tuttavia invece di finire pubblicata nella sua originaria dimensione, essa e’ finita nella nostra dimensione, e questo spiega lo stupore di molti lettori.Molti di questi infatti dopo aver letto l’articolo, i piu’ fortunati hanno esclamato con stupore: ..ma dove sono stato in questi ultimi 5 anni? , altri sono caduti in uno stato confusionale balbettanfo frasi sconnesse, altri ancora si sono recati dal medico di fiducia con il terrore di essere vittime di un attacco di morbo di Alzhaimer fulminante.State calmi!Accettate l’idea che esistono realta’ parallele, e tutto ritornera’ logico e plausibile, se avete difficolta’ ad accettare l’idea, cercate in archivio qualche altro articolo di Zamarion e leggettelo, tuttavia va detto che questo rimedio potrebbe provocare nel malcapitato seri problemi, e quindi da consigliare solo a soggetti forti e comunque da eseguire sempre sotto controllo medico .

      • http://www.facebook.com/profile.php?id=100003405621062 Anah

        Mi permetto di prroitare questo articolo di Francesco Agnoli da Il Foglio di oggi 24 novembre. Come sempre e8 la realte0 il dirimente di ogni riflessione, perche8 la vita non e8 sogno: in questo caso il cuore che batte del terzo. O pif9 precisamente il terzo cuore che batte.Da Il Foglio di oggi 2011-11-24, di Francesco Agnoli.Titolo: Censure neutrali.Sottotitolo: “Il fastidio dei laici di fronte ad una ecografia e a un feto che (orrore) ha un cuore che batteIl bello della cosiddetta “bioetica laica” –quando l’espressione designa la visione degli atei rocciosi, duri e puri – e8 che non esiste. Se ne parla, se ne discute con calore, ci sono persino persone che ne hanno tratto libri. Eppure si tratta di un fantasma, di qualcosa che si riassume in un motto semplicissimo, che suona cosec: “Ognuno faccia quel che cavolo vuole” oppure, per usare un’espressione pif9 aulica di Gabriele D’Annunzio: “Abolisci ogni divieto”. Accanto a questo motto, se ne potrebbe affiancare un altro: “Me ne frego”. Della morale, degli altri, della differenza tra giusto e ingiusto, tra vero e falso. Esagerazioni? Discutevo con uno di questi “laici” (termine, lo so, assai improprio, ma ormai di uso comune) chiedendogli: “ma allora, per voi abortire e8 giusto o sbagliato? E se talora e8 giusto, quando lo e8 e quando e8 sbagliato?”. Risposta: “Per me se uno ritiene giusto abortire, e8 bene che lo faccia; se invece non lo ritiene giusto, allora va bene cosec, non lo faccia”. Stessa risposta di fronte ad ogni altro dilemma bioetico. Le parole magiche sono: autodeterminazione, liberte0, diritti civili… Ma il senso, a conti fatti, e8 sempre quello di cui sopra. Recentemente Massimo Teodori invocava sul Corriere della Sera il dialogo tra laici e cattolici. Intimava ai cattolici – questo e8 il suo concetto di dialogo – di rinunciare ai principi “non negoziabili”. A sostegno del suo ragionamento, affermava: “Uno Stato laico e8 per sua definizione neutrale”. E subito aggiungeva: “Questo non significa affatto che lo Stato sia privo di valore e idealite0”. Invece lo Stato neutrale, come lo intende Teodori, significa proprio questo. Che non vi sono ne9 valori ne9 idealite0 condivisi, oggettivi, e per questo “non negoziabili”. E’ in buona compagnia: come per Singer, Engelhardt, Veronesi, Mori (per citare i pif9 famosi “bioeticisti laici”) nulla e8 per lui veramente vietato, perche9 nulla, a conti fatti, e8 bene e nulla e8 male. Eutanasia? Se uno lo desidera… Aborto? Se i genitori vogliono….Il fatto e8 che gli atei coerenti verificano il detto di Dostoevskij: “Se Dio non esiste, tutto e8 permesso”. Se Dio e8 assolutamente negato, infatti, non rimane che essere “fedeli alla terra”, come diceva Friedrich Nietzsche. Essere, cioe8, immuni da un giudizio superiore, “celeste”, che trascenda il singolo individuo e la sua volonte0. Fedeli alla terra, in ultima analisi, significa infatti fedeli alle circostanze fuggevoli, alle voglie e all’utile del momento, a se stessi. Recentemente, in Russia, lo stato, di fronte allo sfacelo demografico (pif9 aborti che nascite) ha imposto l’informazione prima di ogni aborto: la donna deve sapere a quali rischi sta andando incontro e che cosa accade al bambino. “Sapere per deliberare”, direbbero i radicali, se si trattasse di altro. In questo caso no. Tutti i cosiddetti laici, compatti, hanno cominciato a urlare: scandalo, assurdo, un caso di oscurantismo clericale! Eppure il bimbo che compare sullo schermo dell’ecografia sembra dire, come il Dio di Manzoni al cuore dell’Innominato: “Io sono, perf2”. Similmente alcuni mesi orsono, in Texas, il governo federale ha approvato una legge che impone alle donne che intendono abortire negli ospedali di sottoporsi a un’ecografia obbligatoria. L’ecografia non e8 il confessionale, non e8 uno strumento inventato dal Papa, e8 un apparecchio che mostra la realte0. Eppure, anche qui, “democratici”, femministe, bioeticisti laici di ogni tipo hanno parlato di “intrusioni” inaccettabili. IL Fatto quotidiano ha spiegato, fortemente scandalizzato: le donne “saranno inoltre obbligate a prendere visione delle immagini generate dall’esame, a consultare un medico, ad ascoltare il suono del battito cardiaco del feto”. Che al feto batta il cuore, e8 soltanto un fatto, ma a qualcuno de0 fastidio: non si deve sapere. Altrimenti crollerebbe il principio del “faccio cif2 che voglio”,e anche “i valori e le idealite0” teodoriani farebbero brutta figura. L’ecografia e8 “inutile” ha dichiarato un deputato avverso; un altro ha urlato che si tratta di una “procedura molto intrusiva” (l’ecografia, si badi, quella con il gel sulla pancia, non l’aborto, quello con la pompa che aspira e tritura il concepito). Il Fatto ha poi voluto sottolineare che non e8 prevista l’obiezione di coscienza per i medici che “scelgano di non imporre l’ecografia alle donne”. Certi giornali vorrebbero riconoscere l’obiezione a chi non vuole usare l’ecografia, ma negarla a chi non vuole uccidere un feto. Misteri della bioetica laica. E se qualcuno obiettasse “ma non vedete che rifiutate di vedere la realte0?” la risposta sarebbe pronta e articolata in due punti (e8 sempre cosec): 1) sei un maledetto credente integralista che vuole imporre agli altri la sua religione; 2) sei contro l’”autodeterminazione”, che uno Stato laico deve garantire. Del tutto inutile far notare che: 1) l’ecografia non e8 monopolio dei credenti; 2) l’autodeterminazione del feto, di quella creatura viva il cui cuore gie0 batte, e8 sacrificata dagli abortisti in nome dell’’”autodeterminazione del pif9 forte”. Che e8 tutto cif2 che rimane quando si tolgono di mezzo i “principi non negoziabili” (anche se Rosy Bindi e i “cattolici adulti”, molto pif9 di Teodori e compagnia, fanno finta di non capirlo).

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      Fabio Zacchi – Assessore del Comune di Poggio Rusco 28 gennaio 2011 Dopo anluci mesi dall’uscita di questo articolo dell’amico Mario Setti, vedo che la discussione si e8 rianimata e vorrei riprendere alcune considerazioni emerse negli ultimi commenti. Innanzitutto, voglio ribadire come sull’argomento in questione se ne parli da anni senza che nessuno abbia trovato una soluzione mentre la nostra Amministrazione, se si vuole con ritardo, ha trovato le risorse per realizzare la nuova pista ciclo-pedonale, ha gie0 approvato il progetto, sta conducendo gli espropri dopo aver accolto le richieste di tutti i proprietari coinvolti e presto affidere0 i lavori con regolare gara d’appalto. Preciso inoltre che se si e8 realizzata prima quella di Quattrocase e8 stato solo per la disponibilite0 di un finanziamento regionale che riguardava solo le ciclabili su strade comunali o provinciali. In merito agli interventi dell’amica Paola Mantovani, non posso che trovarmi d’accordo con il rigetto di chi fa generiche accuse ed illazioni utilizzando il metodo dell’anonimato. A differenza di quanto asserito da uno dei tanti anonimi, il Comune non ha mai condotto degli espropri per far costruire delle case (si possono fare solo per opere pubbliche) e la nostra Amministrazione non ha ricevuto alcuna denuncia. Se ci fossero state cose poco chiare sono il primo a chiedere che vengano presentate pubblicamente. Per quanto riguarda il consigliere Busetti, lui si puf2 definire come vuole, fatto sta che mentre noi ci dedicavamo a realizzare la riqualificazione del centro storico, la costruzione del nuovo teatro e della nuova scuola materna, la riqualificazione della piazzola ecologica e della piscina, l’acquisto del nuovo scuolabus e della nuova spazzatrice, della costituzione dei fondi a sostegno delle famiglie in difficolte0 e degli incentivi alle imprese,lui si dedicava esclusivamente ad indagare su fatti di vent’anni fa ovvero dove scorresse il vecchio canale,oggi tombinato,dietro alla Torre o all’accertare se la Via Colombo fosse pubblica o privata ad uso pubblico o al piano di controllo a tappeto di tutti gli immobili poggesi ai fini ICI (come se non fossero abbastanza le centinaia di accertamenti usciti in questi mesi). Probabilmente abbiamo un concetto diverso di impegno civico. In conclusione, sono consapevole dei limiti e degli errori commessi dalla nostra Amministrazione, con anluci componenti sono stato io il primo ad essere spesso in disaccordo sui metodi adottati, ma non posso accettare che venga messa in discussione la nostra oneste0 e l’ingente lavoro che abbiamo fatto per Poggio. Sono convinto che nei prossimi anni ci si debba concentrare sul decoro dei quartieri ma se qualcuno e8 tanto nostalgico dei tempi passati, vada pure a fare un giro a Sermide o ad Ostiglia e forse si accorgere0 dei passi avanti che ha fatto Poggio. In ogni caso tra qualche mese riceveremo il giudizio diretto dei cittadini,qualunque sia sappiamo di poter andare a testa alta.

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