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    La casa editrice di Andrea Berrini, scrittore e saggista. L’obiettivo: scoprire e tradurre narratori contemporanei asiatici che propongono scritture innovative.
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Tutti i post su Singapore

Claire Tham e Kim Young-ha sul blog di Lorenzo Mazzoni

Nel suo blog ospitato all’interno del sito de Il Fatto Quotidiano, Lorenzo Mazzoni ha parlato di Claire Tham, autrice di La ragazza del karaoke, e di Kim Young-ha, autore di Memorie di un assassino, nonché di Ho il diritto di distruggermi e L’impero delle luci. Nel post ci si sofferma in particolare sulla trama e la struttura dei due romanzi.

La ragazza del karaoke, di Claire Tham (traduzione di Giovanni Garbellini), forse il romanzo più bello che abbia letto nei primi mesi di quest’anno, narra del ritrovamento del corpo di una ragazza cinese, Ling, annegata in una piscina di un complesso residenziale all’Intlet, zona esclusiva per super ricchi di Singapore. Le accuse cadono su Jasper Gan, rampollo ribelle, nipote di Willy, immobiliarista senza scrupoli. Ma non tutto è come sembra e attraverso una trama avvincente, che mette in campo un’indimenticabile affresco di personaggi, l’autrice conclude il romanzo in modo inaspettato.


Memorie di un assassino, di Kim Young-ha (traduzione di Andrea De Benedittis), è un romanzo breve con un intreccio originale, capace di sorprendere il lettore fino alla fine. Cupa, opprimente,metafora della realtà coreana, la scrittura di Kim Young-ha (di cui mi sono già occupato in passato), ci porta a seguire le gesta del vecchioKim Pyongsu, un tempo spietatoseriar killer che a seguito di un’operazione al cervello, conseguenza di un incidente di macchina, è costretto a smettere di uccidere.

(continua a leggere sul blog di Lorenzo Mazzoni)


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Da L’atelier, di Yeng Pway Ngon

A quell’ora si incontravano lì anche Sixian e Ningfang; mangiavano un piatto di spaghetti di riso saltati o qualche focaccina indiana, bevevano una tazza di caffè e poi facevano una passeggiata fino all’atelier. In quel momento erano seduti uno davanti all’altra a un tavolino all’aperto e mangiavano in silenzio la colazione che avevano di fronte. Intorno c’era un gran fermento, come una pentola di zuppa che bolle sul fuoco, loro invece erano silenziosi come i protagonisti di un film muto, non sembravano far rumore neppure le loro bocche che masticavano.
Di solito non era così. Anche se si vedevano almeno due volte alla settimana avevano sempre molte cose da dirsi, ma poiché la sera prima avevano fatto una brutta litigata, quel giorno si comportavano come estranei. Sixian aveva addirittura temuto che quella mattina Ningfang non lo raggiungesse, invece era arrivata come al solito; però non avevano detto una parola, se non per ordinare la colazione al cameriere. I loro sguardi si incrociavano di rado per rivolgersi invece a un grande albero di casuarina intorno al quale giocava chiassoso un gruppo di bambini.

Da L’atelier, di Yeng Pway Ngon

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Da La ragazza del karaoke, di Claire Tham

Si erano conosciuti all’università, in una cittadina anonima, non tanto grande, ma che a Ling era sembrata incredibilmente estesa nei primi mesi di lontananza dal suo villaggio (popolazione: 1000 abitanti). Nella scuola rurale che aveva frequentato, in cui era stata tra i migliori, c’erano pochi concorrenti per il posto di cocca del preside e prima della classe. All’università – perfino in quel college funzionale e mediocre di cui si era accontentata perché le spese erano coperte da una borsa di studio e non era troppo lontana da casa – si era ritrovata a essere una dei tanti studenti altrettanto ambiziosi, venuti come lei dalla campagna. Per la prima volta nella sua vita, la sicurezza che l’aveva tenuta a galla fino a quel momento era venuta dolorosamente a mancare; poiché si sentiva depressa e instabile, il carattere solido e pacato di Jiang le era parso proprio quello che desiderava. La laurea aveva creato la prima vera separazione tra loro – Jiang era riuscito solo a trovare un posto in un laboratorio di ricerca di una provincia del sud, a un giorno di treno di distanza – e la separazione aveva causato un cambiamento di prospettiva.

Da La ragazza del karaoke, di Claire Tham

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Da L’atelier, di Yeng Pway Ngon

Quel giorno Jianxiong era arrivato presto, nell’atelier non c’era ancora nessuno. Posò il suo materiale e rimase in piedi fuori, accanto alla ringhiera, a fumare con gli occhi fissi sul furgoncino parcheggiato di fronte. Stava ancora rimuginando sulla discussione che aveva avuto la sera prima con Weihua. Quella settimana lo aveva incontrato due volte e si era un po’ pentito di avergli comunicato la sua decisione; era stato troppo precipitoso. Weihua gli aveva detto che sarebbe tornato per parlargli dopo un paio di giorni, ma lui era agitato e confuso, sentiva di non essere ancora pronto psicologicamente. E quando mai lo sarebbe stato?

Da L’atelier, di Yeng Pway Ngon

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Claire Tham su Rai1

All’interno di un reportage su Singapore del programma Quanto Basta, Natascha Lusenti ha incontrato l’autrice di La ragazza del karaoke, Claire Tham. Con l’occasione si è parlato soprattutto di Singapore, con le sue opportunità di paese giovane e dinamico ma anche  le sue difficoltà, in particolar modo per il costo della vita, il clima e la libertà di espressione, come ci ricorda la stessa autrice. La parte con Claire Tham inizia al minuto 11:45.

La ragazza del karaoke recensito da Tempo x me!

Sul blog dedicato ai libro Tempo x me! troviamo un’ottima recensione di La ragazza del karaoke, di Claire Tham. Si sofferma sulla trama e sullo stile dell’autrice, con anche alcuni estratti dal romanzo.

Il fascino del narrare di Claire Tham è che dietro l’apparente e superficiale aspetto di ogni personaggio, anche della semplice comparsa, che può suscitare nell’immediatezza simpatia o repulsione, riesce a tessere, zigzagando nel passato di ciascuno, un ritratto composito e ricco di sfumature, mostrandone aspetti inediti e mai sospettati. Una ricchezza introspettiva piena, corposa, che non scade mai nel patetico ma che tiene alta la tensione narrativa.

(continua a leggere su Tempo x me!)

L’ultimo numero di QLRS

Segnaliamo l’ultimo numero della Quarterly Literary Review Singapore, con una serie di risorse interessanti suddivise in poesia, racconti brevi, saggi, recensioni e interviste.

Come sempre, tutti i testi sono consultabili online, semplicemente cliccando sul link. Sul sito, sono chiaramente disponibili tutti i numeri precedenti.

Metropoli d’Asia su Asia blog

Se siete ancora indietro con i regali, in un articolo di Asia blog sui consigli di libri da regalare per Natale tutte le nostre ultime uscite (La Cina sono io, di Xiaolu Guo; La ragazza del karaoke, di Claire Tham; La somma delle nostre follie, di Shih-Li Kow) sono state segnalate in blocco.

Non possiamo che unirci al suggerimento e augurarvi anche noi buone feste.

  

La ragazza del karaoke segnalato da Leggere a lume di candela

Il blog Leggere a lume di candela aveva parlato tempo fa di La ragazza del karaoke, di Claire Tham, dedicandogli un’ottima recensione con un’attenzione particolare al contesto nel quale è inserita la storia, ovverosia Singapore .

Singapore. Che città strana. E’ la riflessione che fanno spesso i personaggi che popolano questo ottimo romanzo della giovane scrittrice Claire Tham, “La ragazza del karaoke”. Città strana ed anomala perché è una città-stato situata sull’estrema punta della penisola malese, una città a sé di cui è difficile definire il carattere ibrido, così come è difficile tratteggiare i suoi abitanti: chi è veramente, del tutto, singaporiano?

(continua a leggere su Leggere a lume di candela)

La ragazza del karaoke su Gli Amanti dei Libri

Il libro di Claire Tham, La ragazza del karaokeè stato segnalato sul sito Gli Amanti dei Libri, che gli ha dedicato un’ottima recensione.

Questa è la Singapore nella quale si svolgono le vicende de La ragazza del Karaoke, di Claire Tham. Il titolo originale, The Inlet, si riferisce a un lussuoso quartiere della città dove, nella piscina di una villa, viene trovato un corpo senza vita.

(continua a leggere su Gli Amanti dei Libri)

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