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    La casa editrice di Andrea Berrini, scrittore e saggista. L’obiettivo: scoprire e tradurre narratori contemporanei asiatici che propongono scritture innovative.
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Tutti i post in cui compare la parola annie zaidi

Annie Zaidi e la guerra

Annie Zaidi, autrice con Metropoli d’Asia di I miei luoghi, parla nel suo intervento su D – la Repubblica delle Donne della guerra e delle sue conseguenze economiche e sociali, alla luce del riaccendersi di alcune recenti tensioni tra India e Pakistan.

Annie Zaidi e la borghesia

Nel suo ultimo interventu su D – la Repubblica delle Donne Annie Zaidi, autrice con Metropoli d’Asia di I miei luoghi, fa il punto su come le diversità in India stiamo subendo un processo di appiattimento. Questo avviene in vari ambiti culturali, trascinati dal gusto della borghesia e da esigenze di omologazione legate al turismo.

Annie Zaidi e lo smog in India

Nell’ultimo intervento su D – la Repubblica delle Donne, Annie Zaidi, autrice con Metropoli d’Asia di I miei luoghi, parla di come sia aumentato l’inquinamento a Delhi, fino a farla diventare quella che secondo alcuni è la città più inquinata del mondo. Secondo la scrittrice indiana l’arrivo delle multinazionali nell’agricoltura ha contribuito influendo su alcune abitudini legate alla tempistica della bruciatura dei resti del raccolto.

Annie Zaidi e il movimento Me Too in India

Nel suo ultimo intervento su D – la Repubblica delle donne, Annie Zaidi, autrice con Metropoli d’Asia di I miei luoghi, parla del recente successo del movimento Me Too in India. Diverse iniziative hanno portato a un aumento della sensibilità generale sul tema, anche grazie all’aiuto dei social network.

Annie Zaidi e l’identità indiana

Nel suo ultimo intervento su D – la Repubblica delle Donne, Annie Zaidi, autrice con Metropoli d’Asia di I miei luoghi, ci fornisce un quadro sul dibattito relativo alla vera origine etnica dei primi indiani, anche alla luce di alcuni ritrovamenti archeologici che lo hanno recentemente riacceso.

Da I miei luoghi, di Annie Zaidi

Le porte di una «resa» benevola erano state sbarrate più o meno nel 2004. L’allora ispettore capo della polizia, Sanjay Rana, mi disse categoricamente che ai Gadariya non sarebbe più stata concessa la possibilità di negoziarne i termini. Sarebbero stati arrestati, oppure uccisi durante uno scontro a fuoco.
Il massacro di Bhanwarpura, in cui tredici Gujjar erano stati sequestrati all’alba, legati mani e piedi e uccisi a sangue freddo, aveva scosso le coscienze. Il consenso dell’opinione pubblica calava sempre di più.
Eppure non era una questione semplice, un mucchio di criminali che uccide un gruppetto di contadini indifesi. In India, niente è mai così semplice. Le vittime erano perlopiù Gujjar, una comunità in posizione relativamente dominate nella regione, seconda solo ai Thakur in quanto a terre, denaro e potere. Molti uomini di loro portano armi e si spostano a cavallo più per status symbol, che per necessità. Il 70 per cento delle armi della fascia del Chambal sono in effetti di proprietà di Gujjar e Thakur. I Gadariya, al contrario, sono poveri caprari. Non hanno peso politico, e pochi di loro posseggono armi.

Da I miei luoghi. A spasso con i banditi e altre storie vere, di Annie Zaidi

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Dalit a cavallo

Nel suo ultimo articolo su D – la Repubblica delle Donne, Annie Zaidi, autrice con Metropoli d’Asia di I miei luoghi, affronta il tema dei dalit e di alcuni episodi di violenza mentre andavano a cavallo, ancora ritenuto dai più conservatori un privilegio riservato alle classi superiori.

Sull’eutanasia in India

Nel suo intervento su D – la Repubblica delle Donne, Annie Zaidi, autrice con Metropoli d’Asia di I miei luoghi, ci parla di una recente sentenza della Corte suprema indiana che ha acconsentito un caso di eutanasia, tema spinoso come quasi ovunque. L’autrice ricorda poi altri casi in cui la Corte si espressa diversamente, e il dibattitto pubblico che esiste sul tema.

Artisti, libertà e censura

In un suo recente intervento su D – la Repubblica delle Donne, Annie Zaidi, autrice con Metropoli d’Asia di I miei luoghi, parte dall’esperienza personale nell’organizzazione di un festival letterario per citare alcuni esempi di come gli artisti nell’espressione della loro libertà siano in molte occasioni sotto attacco da parte di gruppi etnici e religiosi.

Santoni e impunità

Annie Zaidi, autrice con Metropoli d’Asia di I miei luoghi, nel suo ultimo intervento su D – la Repubblica delle donne parla di alcuni episodi di violenza sessuale perpetrati da popolari santoni, con un ulteriore seguito di scoperte legate ad altre attività criminali sul loro conto.

Nonostante questo, anche nei casi di incarcerazioni e poi di condanne, si è sviluppata una serie di violenze che hanno portato all’uccisione di testimoni e persone legate alle vittime, oltre a un forte clima di omertà attorno al grande seguito che continuano ad avere.

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