Annie Zaidi ha iniziato la sua collaborazione con DNA India, con una column regolare intitolata Known Turf. Known Turf (la mia zolla? Il mio posto?) è anche il titolo della raccolta di reportage che Metropoli d’Asia sta traducendo e porterà in libreria a fine anno. Questi suoi brevi interventi su quello che è uno dei più popolari quotidiani di Bombay (Mumbai?) rendono bene l’idea del suo stile: una giornalista che consuma le suole delle proprie scarpe percorrendo le strade della sua città, che ci racconta con uno stile semplice e diretto quel che vede e quali sono le sue personalissime reazioni, ma con una capacità di passare dal particolare al generale, di trovare nelle microstorie la cifra per capire l’India di oggi. Shining India dicono: ma su questo Annie Zaidi ha molti dubbi.
Known Turf (vedi post precedenti) sarà la prima incursione nella non-fiction di Metropoli d’Asia: giustificata proprio dallo stile così personale di Zaidi, dalla sua capacità di costruire narrazioni a partire dalla realtà. Forse non è Saviano, o Kapuscinski. Però…
Dalle strade dell’India
http://www.metropolidasia.it/blog/?p=776
Solitudini vs Moltitudini
Vado un po’ per associazione di idee. I Giochi del Commonwealth di Delhi sono in forse: l’endemica follia e inefficenza indiana hanno prodotto come risutato stadi pericolanti, villaggi degli atleti fatiscenti. Una società ipertrofica, sregolata, dove tutti sono a contatto con tutti senza filtri di genere, di lingua, di casta o di censo. All’opposto, nel continente, Singapore, Hong Kong, Seoul con i loro grattacieli che svettano, le linee ad alta velocità, gli avvenirismi. Compariamo le visioni del proprio mondo che hanno gli scrittori di questi paesi, andando a scandagliare riviste e blog letterari per capire la loro relazione con l’arte in genere: che fotografie, che pittura, che installazioni scelgono i poeti per rappresentare sè stessi e gli altri?
Dall’India: segnalato da Annie Zaidi nel suo blog e un articolo da The Caravan. Da Singapore e Hong Kong: Quarterly Literary Review Singapore, e Cha.
http://www.metropolidasia.it/blog/?p=396
Divorare la civiltà
Annie Zaidi, giornalista e scrittrice, riesce sempre a raccontarci qualcosa di nuovo sull’India di oggi, anche solo grazie a una scelta di spigolature. Qui ci racconta di come il Governo dello stato di Bombay (ooops, Mumbai…), il Maharashtra governato da anni dai partiti della destra religiosa, abbia messo fuori legge una parola: fame. Tra poesie d’amore, critica letteraria e inchiesta giornalistica il suo blog Known Turf è tra i più interessanti in circolazione. Known Turf, ovvero zolle conosciute, è anche il titolo del suo libro inchiesta, un viaggio attraverso l’India ‘altra’, l’India invisibile, consumando le suole delle proprie scarpe alla Kapuscinski: “Questa è la mia zolla. Il pezzo di terra dove intendo mantenere le mie radici. Le zolle ignorate hanno l’abitudine di sollevarsi e divorare le ‘civiltà’ “. Eccone l’incipit: “I cannot boast of having a secular interest in lawlessness per se, but as far as dacoits (n.d.t: banditi) are concerned it is true that I was fascinated, probably on account of having watched too many Hindi movies: horses, high drama and all of that. Also, in a corner of my mind lay buried a story my grandmother used to tell me about my great-grandfather and a dacoit called Sultana daaku…”
Metropoli d’Asia tradurrà il bellissimo libro di Annie Zaidi nei prossimi mesi.
http://www.metropolidasia.it/blog/?p=381