Avevo iniziato a seguire, presso un centro culturale, un corso tenuto da un poeta mio coetaneo, il quale alla prima lezione aveva esordito con un tono solenne e un’affermazione che mi parve ridicola: «Il poeta è come un killer provetto: cattura il linguaggio e alla fine lo ammazza». All’epoca avevo già “catturato e ammazzato” decine di prede e di loro non era rimasto altro che polvere. Mai una volta però mi era passato per la mente di aver “fatto poesia”. Un omicidio ha più attinenza con la prosa. Chi l’ha sperimentato lo sa. Uccidere qualcuno è quanto di più improbo e prosaico si possa immaginare. Comunque non posso negare che, se ho cominciato a interessarmi di poesia, è stato grazie a quell’uomo. Aveva il merito di possedere il senso dell’umorismo, l’unica cosa che mi fa abbassare le armi.
Da Memorie di un assassino, di Kim Young-ha
http://www.metropolidasia.it/blog/?p=6544
Da Ho il diritto di distruggermi, di Kim Young-ha
Ad ogni modo, se i potenziali clienti reagiscono alle mie provocazioni, la telefonata si allunga. Loro provano un piacevole senso di sollievo. Quando penso sia arrivato il momento opportuno, insinuo nella conversazione domande a bruciapelo come: «Se tuo padre si comporta così, perché non lo uccidi?». Se il mio interlocutore si scandalizza, ritiro tutto e fingo che si sia trattato di una battuta. Se invece non riattacca, significa che tutto sommato non disdegna la mia soluzione. Sia chiaro: non intendo istigare nessuno a commettere un omicidio; questa provocazione è solo un test che mi permette di giudicare se le intenzioni di quella persona fanno al caso mio. Non sono alla ricerca di potenziali assassini. Il mio obiettivo invece è riesumare i desideri che gli individui hanno inconsapevolmente sepolto in un luogo nascosto della loro anima. Una volta fatti emergere, quei desideri cominciano ad autoalimentarsi. L’immaginazione spicca il volo e alla fine le persone scoprono da sole di avere le carte in regola per poter diventare mie clienti.
http://www.metropolidasia.it/blog/?p=6377
Da L’impero delle luci, di Kim Young-ha
Ogni tanto la sua memoria faceva cilecca, eppure – stranamente – ricordava quella scena nei minimi dettagli. Ricordava quel ragazzino dall’aria adulta che si congratulava con lei con aria compiaciuta e che, nel frattempo, le porgeva la fatidica prima sigaretta. Al primo tiro aveva cominciato a tossire, non perché il fumo le fosse andato di traverso, ma semplicemente perché, essendo per lei la prima volta, le sembrava la reazione più adatta alla circostanza. I compagni avevano riso della sua goffaggine e, finite le loro “bionde”, avevano gettato i mozziconi nel punto in cui scorreva l’acqua di scarico. Dopo di che erano rimontati tutti sulle bici ed erano tornati a casa.
Da L’impero delle luci, di Kim Young-ha
http://www.metropolidasia.it/blog/?p=6277
Da Memorie di un assassino, di Kim Young-ha
Quando ho ucciso l’ultima volta? Sarà stato venticinque anni fa… o forse no. Ventisei. Non ero spinto a farlo da un banale impulso omicida, né tantomeno da una perversione di natura sessuale. No. Mi spingeva l’amara consapevolezza di non essere mai stato in grado di assaporare un piacere perfetto. Meglio: mi spingeva il desiderio di poterlo finalmente gustare una volta per tutte. «So che puoi fare di meglio», mi ripetevo ogni volta che seppellivo una nuova vittima. E me lo sono ripetuto finché, a un certo punto, quella speranza ha smesso di pulsarmi dentro.
Da Memorie di un assassino, di Kim Young-ha
http://www.metropolidasia.it/blog/?p=6261
Kim Young-ha intervistato da Gioia
Il settimanale Gioia ha intervistato Kim Young-ha, autore di Memorie di un assassino con Metropoli d’Asia. Si è parlato del tema centrale del libro, appunto la memoria, anche in relazione alle vicende personali dell’autore, e del rapporto tra Corea del Sud e Corea del Nord.
http://www.metropolidasia.it/blog/?p=6200
Premiato il traduttore di Kim Young-ha, Andrea De Benedittis
Andrea De Benedittis, che ha curato la traduzione dei romanzi di Kim Young-ha Ho il diritto di distruggermi, L’impero delle luci e Memorie di un assassino, ha ricevuto per il primo il Korean Literature Translation Award.
«Quest’anno, le traduzioni in lingua europea si sono evidenziate per la loro qualità e hanno ricevuto ampi consensi da parte dei media locali», ha dichiarato la poetessa Moon Jung-hee, che ha presieduto la commissione internazionale.
http://www.metropolidasia.it/blog/?p=6155
Memorie di un assassino sul Corriere della Sera
Il libro di Kim Young-ha, Memorie di un assassino, è stato recensito sul Corriere della Sera in un articolo firmato da Marco Del Corona, che oltre a introdurne la trama ne sottolinea in positivo gli aspetti stilistici.
http://www.metropolidasia.it/blog/?p=6150
Kim Young-ha su Intimità
Il libro di Kim Young-ha Memorie di un assassino, recentemente pubblicato da Metropoli d’Asia, è stato segnalato dal settimanale Intimità.
http://www.metropolidasia.it/blog/?p=6144
Kim Young-ha su Marieclaire
Memorie di un assassino, dell’autore Kim Young-ha e recentemente pubblicato da Metropoli d’Asia, è stato inserito da Marieclaire tra i “10 libri per sopravvivere al Natale”. Questa la motivazione:
Kim Pyóngsu è un serial killer abbastanza insolito. Intanto è molto colto – ha frequentato parecchi corsi di poesia - in più soffre d’Alzheimer. In quella che per lui è la realtà – che sta vieppiù evaporando tanto che si ritrova ad annotare appunti di vita quotidiana e ricordi di orrendi delitti – vive con la figlia adottiva che ha una relazione con un uomo molto pericoloso. Un thriller allucinate e psicotico scritto da un interessante autore della Corea del Sud.
Utile perché: se il protagonista non si ricorda quando ha iniziato a uccidere, non sarà mica un problema se voi vi dimenticate qualche brindisi, no?
http://www.metropolidasia.it/blog/?p=6139
Memorie di un assassino tra i 50 libri da regalare a Natale secondo Wired
Wired ha inserito Memorie di un assassino, di Kim Young-ha, nella sua lista di 50 libri da regalare a Natale, con questa motivazione:
Un serial killer coreano si trova di fronte al mistero di un ultimo delitto che lo riguarda molto da vicino. Ma il vero mistero sta ancor prima nella sua memoria ormai vacillante.
http://www.metropolidasia.it/blog/?p=6133