Libero aveva dedicato tempo fa una recensione a Duplice delitto a Hong Kong, di Chan Ho Kei, segnalandone l’intreccio narrativo e giudicandolo un’ottima detective-story.
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Libero aveva dedicato tempo fa una recensione a Duplice delitto a Hong Kong, di Chan Ho Kei, segnalandone l’intreccio narrativo e giudicandolo un’ottima detective-story.
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http://www.metropolidasia.it/blog/?p=5369
Chan Ho Kei, autore per Metropoli d’Asia di Duplice delitto a Hong Kong, ha ricevuto una lunga intervista (pdf) su Left per parlare delle proteste di Hong Kong. In relazione agli eventi di queste settimane si è parlato anche delle influenze che il movimento potrebbe avere sulla società cinese, e in chiusura anche del lavoro di Chan Ho Kei e delle sue ispirazioni.
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http://www.metropolidasia.it/blog/?p=5202
Un altro contributo di Chan Ho Kei sulle proteste di Hong Kong. Questa volta l’autore di Duplice delitto a Hong Kong è stato intervistato da Gioia.
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http://www.metropolidasia.it/blog/?p=5150
Dopo l’articolo di Chan Ho Kei su La Stampa, ecco una lunga intervista all’autore apparsa su Grazia. L’argomento è sempre Hong Kong, alla luce delle proteste attuali.
Chan Ho Kei è autore per Metropoli d’Asia di Duplice delitto a Hong Kong.
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http://www.metropolidasia.it/blog/?p=5143
L’articolo di Chan Ho Kei, autore per Metropoli d’Asia di Duplice delitto a Hong Kong, su La Stampa. L’autore parla delle proteste di Hong Kong facendo un parallelo con quanto avvenuto nella storia recente tra Irlanda del Nord e Inghilterra. Lì si arrivò faticosamente a un accordo, seppur passando per un bagno di sangue che si portò dietro anni di scontri.
Così come il punto di incontro in quel caso fu l’accettazione della condivisione del potere con la popolazione locale, l’auspicio e l’invocazione dell’autore è di fare la stessa cosa, senza ripetere gli errori di quella maledetta domenica.
http://www.metropolidasia.it/blog/?p=5126
Occupy Central, gli ombrelli contro gli spray al peperoncino e qualche domanda sulle speranze, sui limiti, sulle parole che possiamo usare. Al di là dell’attualità.
http://www.metropolidasia.it/blog/?p=5120
Sul suo blog ospitato dal Fatto Quotidiano, lo scrittore Lorenzo Mazzoni racconta di aver letto Duplice delitto a Hong Kong, di Chan Ho Kei.
Dimostra poi di aver letto e apprezzato altri libri della nostra casa editrice, citando nell’articolo alcuni titoli come Malesia Blues e Come un diamante nel cielo.
Si tratta di un libro che ruota intorno alle identità multiple, metafora simbolica di quello che rappresenta la megalopoli asfittica di Hong Kong, una città dove contemporaneità e tradizione si incrociano, si scontrano, si scambiano di ruolo. La storia prende avvio con l’ispettore Hui Yau-Yat che si sveglia in macchina e non ha idea di come sia finito in un parcheggio così lontano da casa sua
http://www.metropolidasia.it/blog/?p=4703
Il grande romanzo: perchè narra più decenni di vita di questa anomala città stato, piazza finanziaria legata all’occidente un tempo, oggi riciclata in luna park per il turismo asiatico. Dittatura anche feroce sulla via di un progressivo annacquamento, grazie a una opposizione sociale che guadagna consensi (il 40% alle ultime elezioni). Strano, curioso esperimento in vitro per la nuova e prorompente classe media asiatica, che qui sperimenta le gioie e le depressioni di un’esistenza contemporaneamente iperregolata, noiosa, e eccitante di nuova trasformazione.
Ma questo è solo lo scenario. Il romanzo di Yeng Pway Ngon racconta le vite di un gruppo di giovani artisti e del loro più anziano mentore, le storie d’amore, i progetti e le disillusioni, le personalità artistiche e l’impegno sociale, la galera, la guerriglia, la vita famigliare. Personaggi che traspaiono distinti da ogni riga, vividamente descritti dalla penna di uno scrittore che in questa narrazione mette tanto della propria autobiografia.
Artista lui stesso, proprietario di una mitica libreria, la Grassroots Booksroom, scrittore insignito del più grande riconoscimento alla carriera nel suo paese, il Cutlural Medallion, quindici giorni fa insignito (con L’Atelier) del prestigioso South East Asian Writer Award a Bangkok, e citato tre volte (anche per L’Atelier) tra i migliori dieci libri in cinese dell’anno dalla prestigiosa Asia Weekly di Hong Kong . Già: perchè la lingua originaria de L’Atelier è il mandarino, spesso impreziosito dai dialetti utilizzati dalla popolazione cinese di Singapore (la stragrande maggioranza nel paese), dialetti del sud della Cina come il cantonese, l’Hokkien e altri.
Metropoli d’Asia detiene i diritti internazionali di questo romanzo. Ora, grazie a una imminente edizione in inglese a Singapore, lo proporremo all’Asia e al mondo. È la nostra vocazione: scoprire voci trascurate dall industria internazionale del libro, portarle a un pubblico sempre più vasto.
E, a proposito, cari lettori: grazie dei vostri incoraggiamenti, grazie della vostra amicizia su Facebook, grazie dei vostri rilanci su Twitter. Grazie di tenerci in tante librerie italiane nonostante la crisi dell’editoria che morde grandi e piccoli. Siete voi, che continuate a premiare le nostre scelte.
http://www.metropolidasia.it/blog/?p=4591
Il 14 ottobre l’autore singaporeano Yeng Pway Ngon riceverà uno dei South East Asian Writers Awards a Bangkok, sede dell’evento. Di lui Metropoli d’Asia manderà in libreria a breve L’Atelier, il suo romanzo più recente, citato da Asia Weekly di Hong Kong tra ‘i migliori dieci romanzi in lingua cinese dell’anno. Ecco una sua intervista precedente su YouTube.
http://www.metropolidasia.it/blog/?p=4521
Chan Ho Kei, autore con Metropoli d’Asia di Duplice delitto a Hong Kong, è stato citato su D – la Repubblica del 13 marzo, all’interno di un lungo speciale di approfondimento su Hong Kong.
http://www.metropolidasia.it/blog/?p=3950