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    La casa editrice di Andrea Berrini, scrittore e saggista. L’obiettivo: scoprire e tradurre narratori contemporanei asiatici che propongono scritture innovative.
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Un’intervista a Cyrus Mistry

La rivista online Earthen Lamp Journal ha intervistato Cyrus Mistry, recente vincitore del DSC Prize 2014.

Si parla della sue esperienza come scrittore, del rapporto con il fratello (Rohinton Mistry), e chiaramente dell’ispirazione e del lavoro su Le torri del silenzio (Chronicle of a Corpse Bear il titolo originale).

L’atelier su Stradanove

Sul sito Stradanove si può leggere una recensione di L’atelier, il libro di Yeng Pway Ngon da poco uscito per Metropoli d’Asia, che ne illustra la struttura della trama e il contesto nel quale è inserito.

Singapore. Quella piccola repubblica con un’altissima concentrazione di abitanti cosmopoliti che uno stretto di mare separa dalla Malesia e un altro stretto dall’Indonesia. Un gruppo di cinesi alla fine degli anni ‘70. Li incontriamo che sono giovani sui vent’anni e frequentano ‘l’atelier’, lo studio di pittura del maestro Yan Pei. Ne seguiamo le storie, i successi e gli insuccessi nel lavoro e in amore. Finché YengPwayNgon, l’autore di questo bellissimo romanzo, tira le fila, ci fa ri-incontrare i personaggi ‘sul viale del tramonto’ in una saggia meditazione venata di malinconia: a che cosa li hanno portati le loro scelte?

(continua a leggere su Stradanove)

L’atelier sulla Gazzetta di Mantova

La Gazzetta di Mantova ha dedicato un ampio spazio a L’atelier, di Yeng Pway Ngon, con una recensione che ne ricorda anche i premi vinti. Inoltre si ricorda la traduttrice Barbara Leonesi, e il suo complesso lavoro per districarsi tra i vari dialetti cinesi.

Cyrus Mistry ha vinto il DSCPrize

Cyrus Mistry, autore di Le Torri del Silenzio (Chronicle of a Corpse Bearer il titolo originale), appena pubblicato per Metropoli d’Asia, ha vinto il DSCPrize.

Si tratta del premio più prestigioso per la letteratura asiatica, ed è stato consegnato in occasione del Jaipur Literature Festival.

Qui si può leggere l’articolo di Andrea Berrini sul suo blog In diretta dall’Asia, mentre di seguito potete trovare un po’ di rassegna stampa (in aggiornamento):

Han Han citato da Panorama

In uno speciale su Panorama dedicato alla letteratura internazionale, parlando della Cina viene ricordato Han Han e il suo inserimento nella lista del TIME di due anni fa tra le persone più influenti nel mondo.

Di Han Han Metropoli d’Asia ha pubblicato Le tre porte e Verso nord unonoveottootto.

Le Torri del Silenzio su China Files

China Files, sempre molto attenta sulle nostre pubblicazioni, ha pubblicato una recensione su Le Torri del Silenzio, di Cyrus Mistry, a firma dell’esperto di India Matteo Miavaldi.

L’articolo è molto interessante perché al di là del libro fornisce una serie di informazioni che inquadrano il contesto sociale nel quale la storia è inserita.

Della varietà di sottogruppi etnici e religiosi in India, quella dei parsi è probabilmente l’unica che il grande pubblico tende a non associare  alla miseria. Migrati dalla Persia, i parsi hanno trovato nel fiore all’occhiello della colonia britannica, Bombay, la propria isola felice, ghettizzandosi tra le mura dorate del proprio benessere protette dalle tradizioni millenarie della religione zoroastriana, mantenute pressoché intatte col passare dei secoli.

(continua a leggere su China Files)

L’atelier su La Lettura del Corriere della Sera

Il libro di Yeng Pway Ngon L’atelier, recentemente uscito per Metropoli d’Asia, è stato citato da Marco Del Corona su La Lettura, inserto culturale del Corriere della Sera.

Marco Del Corona ha un blog, sempre ospitato dal Corriere della Sera, chiamato Le vie dell’Asia.

Lorenzo Mazzoni su Duplice delitto a Hong Kong, e Metropoli d’Asia

Sul suo blog ospitato dal Fatto Quotidiano, lo scrittore Lorenzo Mazzoni racconta di aver letto Duplice delitto a Hong Kong, di Chan Ho Kei.

Dimostra poi di aver letto e apprezzato altri libri della nostra casa editrice, citando nell’articolo alcuni titoli come Malesia Blues e Come un diamante nel cielo.

Si tratta di un libro che ruota intorno alle identità multiple, metafora simbolica di quello che rappresenta la megalopoli asfittica di Hong Kong, una città dove contemporaneità e tradizione si incrociano, si scontrano, si scambiano di ruolo. La storia prende avvio con l’ispettore Hui Yau-Yat che si sveglia in macchina e non ha idea di come sia finito in un parcheggio così lontano da casa sua

(continua a leggere sul blog di Lorenzo Mazzoni)

Un incontro con Yeng Pway Ngon

Bassifondi ha incontrato a Singapore Yeng Pway Ngon, da poco il libreria per Metropoli d’Asia con L’atelier. Con l’occasione hanno chiacchierato di vari temi legati a Singapore e alla sua cultura.

Quello che lo irrita è il conformismo culturale determinato dalla perdita di cultura. A cominciare proprio dalla lingua. Il cinese, il suo cinese (scrive in mandarino intercalato a vari dialetti) è ormai una lingua “economica”. Si parla ma non si sa scrivere, non si conoscono i caratteri. Conveniamo che l’analfabetismo di ritorno è un problema globale. Anzi è la vera conseguenza di una globalizzazione di valori e idee.

(continua a leggere su Bassifondi)

L’atelier su Left

L’atelier, il romanzo di Yeng Pway Ngon da poco uscito per Metropoli d’Asia, è stato segnalato (come “imperdibile”) dal settimanale Left.

auckleylori@mailxu.com marettrhu@mailxu.com