Lancio a effetto, di Omar Shahid Hamid
In libreria dal primo marzo
Una caccia all’uomo avvincente e originale: non si cerca l’assassino, che è in prigionia fin dall’inizio, ma il destinatario delle sue lettere. È anche la storia di un’amicizia fra tre persone e il ritratto di un Paese, anzi di un territorio più allargato (si parla del conflitto tra India e Pakistan per il controllo del Kashmir, di Afghanistan, dell’11 settembre). È di grande attualità, anche perché le modalità con cui agisce Uzair (decapitazione filmata di un prigioniero) ricordano molto l’Isis. Inoltre l’Autore ha un’esperienza diretta, essendo un poliziotto e avendo subito un attentato e minacce da parte di terroristi. Vengono descritti vari ambienti, dalle scuole elitarie in Pakistan e Stati Uniti, ai campi di addestramento per jihadisti in Afghanistan, dal deserto pachistano a Londra, dai gruppi fondamentalisti religiosi alle squadre scolastiche di cricket. Si sottolineano le differenze tra Oriente e Occidente, che provocano spaesamento nei rampolli delle famiglie ricche pachistane che vanno a studiare nei college americani. L’Autore mette in ridicolo non solo il fanatismo religioso, ma denuncia anche la corruzione di polizia e governo.
Traduzione di Giovanni Garbellini