In occasione dell’uscita dell’ultimo libro di Metropoli d’Asia, E adesso? di A Yi, l’autore ha risposto ad alcune domande del sito Convenzionali, parlando del suo romanzo, della Cina e del suo lavoro.
Perché raccontare la storia di un delitto senza movente?
Per molto tempo ho sempre scelto di base per i miei scritti soggetti di tipo esistenzialista come quelli trattati da Sartre, Kafka, Dostoevskij, vicende dove molto spesso possiamo osservare esseri umani alla ricerca di valori e del senso della vita. In questo mio romanzo il protagonista è continuamente assediato da noia e assenza di significato, come se fosse un passante del mondo: non solo non ne è un protagonista, dunque, ma nemmeno un ospite. Mi interessava raccontare la vicenda di un personaggio per cui il mondo è come una porta chiusa.