Sul sito Comingsoon.it è possibile leggere un’intervista a Kim Young-ha, autore per Metropoli d’Asia del recente Memorie di un assassino. Il filo conduttore è stato il tema della memoria, da quella della società sudcoreana a quella del protagonista del romanzo.
Raccontare un protagonista che si ammala di Alzheimer è un modo per raccontare anche un Paese che perde la memoria?
La sua considerazione mi è stata posta da altri critici coreani. Un legame sicuramente esiste fra la perdita di memoria per la malattia e quella della società. Per quanto riguarda la Corea, negli ultimi decenni ha avuto un grande sviluppo economico, però la comunità, la società tutta, ha cancellato altrettanto velocemente i propri ricordi. La riqualificazione urbanistica ha portato a una sparizione delle vecchie strutture abitative e i costumi sono cambiati enormemente verso uno stile occidentalizzato. Viviamo in un Paese in cui la memoria del passato svanisce.