In occasione della visita in Italia di Xiaolu Guo, il blog Social Media curato da Barbara Sgarzi e inserito nel sito di Vanity Fair ha intervistato l’autrice di La Cina sono io.
Più che dei contenuti del libro si è parlato del rapporto di Xiaolu Guo con gli strumenti di comunicazione digitali e non, e delle difficoltà e opportunità dello scrivere direttamente in inglese.
Cosa pensi delle nuove possibilità di espressione del popolo grazie alla comunicazione digitale?
Penso che la libertà di espressione porti con sé anche molte cose sgradevoli. Succede online, con comportamenti aggressivi e attacchi frontali. E in ogni caso, non credo esista una libertà assoluta. In Cina c’è la censura, ma i media, anche quelli digitali, sono comunque molto controllati in ogni paese.