China Files pubblica un estratto da L’Atelier, di Yeng Pway Ngon, il nuovo libro appena uscito per Metropoli d’Asia.
Il furgoncino correva spedito sulla strada, Hanguang sedeva accanto al guidatore; di tanto in tanto si scambiavano qualche frase mentre Jianxiong, seduto dietro, osservava in silenzio il paesaggio che scorreva fuori dal finestrino, con lo sguardo perso nel vuoto e la testa sottosopra che andava su e giù come i bracci sovraccarichi di una bilancia. Dopo che era rimasto per tre anni in un kampung malese ad allevare polli e fare dolcetti senza ricevere mai alcuna notizia, l’organizzazione gli aveva finalmente permesso di unirsi alla guerriglia.
Durante il primo anno Jianxiong trovava la sua situazione assurda e anche molto deprimente; aveva lasciato famiglia e fidanzata e affrontato i pericoli della clandestinità per allevare polli? Hanguang percepiva la rabbia e l’abbattimento di Jianxiong, gli diceva di avere pazienza, che i capi dovevano metterlo alla prova prima di assegnargli dei compiti. E come facevano per metterlo alla prova? Attraverso Hanguang? Era molto confuso.