Ubud vs Frankfurt parte seconda

Sitor Situmorang

Dunque nelle stesse identiche date della più importante fiera del libro globale, a Ubud (Bali) vengono invitati scrittori e operatori, a raccontare i loro libri e le loro storie. Metropoli d’Asia era lì insieme a Brian Gomez (Malesia Blues) e Djenar Maesa Ayu (il cui Nayla tradurremo più avanti). Festival un po’ particolare, certo, con una preponderanza di autori australiani e quindi come spesso accade a questi eventi asiatici un po’ sbilanciato verso le scritture in inglese: comanda chi ci mette i soldi, certo. Però vetrina per autori altrimenti sconosciuti. Ve ne segnalo alcuni. Ma Thida, attivista per i diritti umani in Birmania, collaboratrice di Aung San Suu Kyi, che racconta come sia diventata screittrice dopo cinquae anni e sei mesi di detenzione ai quali è sopravvissuta imparando le tecniche di meditazione buddista vipassana. Ma Thida ritiene che la sua decisione di diventare scrittrice (con un memoir, e ora un romanzo) sia una sorta di continuazione di quelle pratiche di meditazione. Un po’ surreale la sua presentazione, costretta com’era a rispondere a monosillabi alle pressanti richieste del pubblico circa la situazione presente in Birmania e le prossime elezioni farsa di novembre: subire la censura e doversi adeguare è altra cosa che parlarne a tavolino. La vediamo in una collezzione di interviste video mica male, con alcuni autori che spiegano cosa leggono, e come scrivono. Dal sito e da Facebook consiglio questa pagina su Sutardji , ma gli scrittori indonesiani sono presenti un po’ dappertutto, cercate l’intervista a Dewi Lestari e questa pagina su Sitor Situmorang
Mica male l’idea di continuare Ubud Festival in molte altre città Indonesiane con il tour di una dozzina di gruppi Hip Hop australiani e indonesiani.

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