Singapore. A cena con Fong Hoe Fang di Ethos Books. Pubblicano molta poesia, memoir, qualche raccolta di racconti. Mi spiega che qui manca l’aria: una ragnatela di restrizioni leggere ma insistenti, un regime oppressivo, democratico nella forma ma con la prevalenza e la prepotenza del partito di governo. Ha un amica che si presentò alle elezioni criticando il potere, e fu di fatto espulsa dal paese. Difficile che un autore si senta libero di raccontare storie aperte, con lo sguardo acceso sulla società che lo circonda. Tendenza a ripiegare sul privato, a guardarsi l’ombelico. E allora viene più facile fare poesia, o scrivere racconti brevi piuttosto che romanzi. La prossima settimana Ethos Books presenta alla Arts House una raccolta di poesie di Yeong Pwai Ngon, il libraio indipendente di lingua cinese più noto in città. Pwai Ngon ha scritto un bel romanzo, che spazia dagli anni della repressione, inizio ’80, fino ai tempi nostri. Non ha paura, lui: è già stato dentro un paio di volte, per mesi.
Ethos
Posted by Andrea Berrini on ottobre 6, 2010
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