Divorare la civiltà

La copertina di Known Turf

Annie Zaidi, giornalista e scrittrice, riesce sempre a raccontarci qualcosa di nuovo sull’India di oggi, anche solo grazie a una scelta di spigolature. Qui ci racconta di come il Governo dello stato di Bombay (ooops, Mumbai…), il Maharashtra governato da anni dai partiti della destra religiosa, abbia messo fuori legge una parola: fame. Tra poesie d’amore, critica letteraria e inchiesta giornalistica il suo blog Known Turf è tra i più interessanti in circolazione. Known Turf, ovvero zolle conosciute, è anche il titolo del suo libro inchiesta, un viaggio attraverso l’India ‘altra’, l’India invisibile, consumando le suole delle proprie scarpe alla Kapuscinski: “Questa è la mia zolla. Il pezzo di terra dove intendo mantenere le mie radici. Le zolle ignorate hanno l’abitudine di sollevarsi e divorare le ‘civiltà’ “. Eccone l’incipit: “I cannot boast of having a secular interest in lawlessness per se, but as far as dacoits (n.d.t: banditi) are concerned it is true that I was fascinated, probably on account of having watched too many Hindi movies: horses, high drama and all of that. Also, in a corner of my mind lay buried a story my grandmother used to tell me about my great-grandfather and a dacoit called Sultana daaku…
Metropoli d’Asia tradurrà il bellissimo libro di Annie Zaidi nei prossimi mesi.

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  • http://indian-words.blogspot.com Silvia

    Molto interessante e complimenti per la scelta del libro da tradurre, lo leggerò senz’altro!

    Se ho ben capito dall’articolo di The Hindu che riporta Annie Zaidi, l’abolizione della parola “famine”, carestia, è avvenuta nel 1963, proprio quando a governare il Maharastra era il Congress!
    A proposito, vedo che in questo ultimo mese i giornali indiani hanno scritto molto sulla “Food security”, seguendo un po’ le vicende del parlamento che cerca di emanare la Food Security Bill per garantire cibo a prezzo accessibile alle famiglie “sotto la linea di povertà”. Chissà…

  • admin

    Hai ragione Silvia: nel ’63 in India il Congress party dominava ancora la scna politica in modo quasi incontrastato. L’autore dell’articolo (e con lui Annie Zaidi) se la prendono con Il governo del Maharashtra che negli ultimi anni (tra alterne vicende si è registrata la preminenza dei fondamentilisti indù) non ha cancellato una legge da stato d’emergenza perchè è comoda, e permette di perseguire ancora oggi chi denuncia le condizioni dei contadini poveri (spesso dei dalit, cioè dei senza casta).
    Il tuo blog è molto bello e interessante. Consiglio a tutti l’articolo sul Crossword Award:
    http://indian-words.blogspot.com/2010/08/al-vodafone-crossword-book-award.html
    Mi piacerebbe poi discutere un po’ con te di letteratura nelle lingue locali, sopratutto quella recente (che è quel che interessa a Metropoli d’Asia): a me piace molto una certa produzione ‘pop’ (quella tradotta da Blaft, per intenderci), ma mi pare troppo indiana, poco comprensibile a un pubblico italiano.

  • http://indian-words.blogspot.com Silvia

    Ah, tipo “Tamil pulp fiction”?! Anche secondo me è troppo lontano dal pubblico italiano, anche se alcune cose sono decisamente interessanti.
    Più che altro conosco bene il mondo malayalam, ma più i cosiddetti “capolavori del Novecento” che il pop recente.
    Ultimamente mi sono comprata un po’ di traduzioni dal bengali, ma ancora devo iniziare a leggere (però anche qui, almeno a detta delle mie guide spirituali e letterarie, capolavori immortali), oltre ovviamente ai libri che ho visto al Crossword Award.

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