Ha vinto Pennacchi, dunque. La Avallone solo seconda, Rizzoli ancora a bocca asciutta, Mondadori superstar.
Al di là delle classifiche, delle congiure e con/giurie, mi piace che i due contendenti siano romanzi che cercano di affondare i piedi nella Storia: le paludi pontine di ‘Canale Mussolini’ e le acciaierie di Piombino di ‘Acciaio’. Mi sopravviene una botta di ottimismo: dopo anni in cui la narrativa italiana mi è sembrata occuparsi solo di ceti medi (e cioè noi: noi che leggiamo, noi che scriviamo, noi che abbiamo professioni intellettuali. Noi che non lavoriamo con le mani), forse ci stiamo accorgendo che esiste un mondo fuori dal nostro, di manovali e operai e che questo mondo va indagato descritto, ascoltato. Esagero se penso che le modificazioni del mondo ci stiano costringendo a guardarci intorno? In ogni caso, Metropoli d’Asia intorno si guarda, eccome.
Stregati dalla realtà
Posted by Andrea Berrini on luglio 2, 2010
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