Ragazzacci cinesi?

Han Han sulla copertina di Time

Nel post del 4 maggio ho introdotto il nostro Han Han, qui ritratto sulla copertina di Times nella sua scintillante maschera da rallysta (eppure sembra che vinca anche parecchie corse…), dopo aver raggiunto il secondo posto nel TIME online contest. Ora tocca a Guo Jing Ming, di cui per la verità non apprezzo molto lo stile un po’ piatto e sopratutto la malinconia cosmica, che pure sembrano di moda tra i giovanissimi cinesi. E’ il caso di un autore che l’industria letteraria internazionale non ha considerato, ma a ragione. Eppure estratti del suo ultimo fantasy sono stati pubblicati recentemente su Harvest, forse la più prestigiosa rivista letteraria cinese. In questa intervista Harvest difende la sua scelta. La mia sensazione è che la narrativa giovane cinese stia prendendo una piega particolare, acquisendo importanza tra i più giovani non in quanto tale, ma come utile occasione di comunicazione in rete: dei romanzi si discute, come se la realtà quotidiana non avesse nessun altro ‘luogo comune’ dove essere rappresentata: non la Tv e i giornali che ne danno una visione non tanto censurata, ma invece edulcorata. Gli stessi scrtttori ‘mainstream’ propongono una sorta di realismo socialista che si trasforma in realismo capitalista: gli autori portati in palma di mano dalle istituzioni scrivono in genere romanzi che esaltano l’iniziativa individuale, il carrierismo, anche la spietatezza nelle relazioni inerpersonali. Il romanzetto giovanile, molto pop, racconta invece verità che i lettori riconoscono: magari le racconta male (e noi occidentali non le apprezzeremmo), ma fa da spunto per la comunicazione in rete.

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