Un altro festival che avrà fortuna

Mountain Echoes, è il bel nome di un festival di letteratura che si è recentemente tenuto in Bhutan (Festival), tra le cime dell’Himalaya. Molto indiano, molto centrato sugli autori locali e del subcontinente, con una pattuglia di editor indiani d’eccezione tra i quali Uravashi Butalia di Zubaan
e Ravi Singh di Penguin India. Senza dimenticare gli organizzatori: Siyahi di Mita Kapoor e Namita Gokhale, anima del Jaipur Literary Festival che si tiene in India ogni febbraio.Copetura, è ovvia, dai media indiani, in particolare l’Hindustan Times, e un bell’articolo di presentazione su Caravan.
L’ottimo clima metereologico e umano, i paesaggi, la dimensione ancora ridotta: scommettiamo che diventerà un cult? E allora verebbe voglia di rivolgersi agli organizzatori: tenetelo così, un festival asiatico, con ospiti dai paesi confinanti (la Cina, oltre che l’India, e il sud est asiatico), senza passerelle per i solti nomi dell’industria letteraria angloamericana…

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