4 novembre 2015
Xiaolu Guo all’Università di Torino
Xiaolu Guo presenta i suoi libri, La Cina sono io e 20 frammenti di gioventù vorace, all’Università di Torino – Lungo Dora Siena 100, Torino
Interviene Barbara Leonesi
Xiaolu Guo sarà in Italia dal 3 all’11 novembre, scopri qui tutti gli eventi
3 novembre 2015
Xiaolu Guo a Torino (Libreria Bodoni)
Xiaolu Guo presenta i suoi libri, La Cina sono io e 20 frammenti di gioventù vorace, alla Libreria Bodoni, Via Carlo Alberto 41 G – Torino
Intervengono Federico Madaro e Alessandro Perissinotto
Xiaolu Guo sarà in Italia dal 3 all’11 novembre, scopri qui tutti gli eventi
25 ottobre 2015
Kim Young-ha a Bookcity Milano
Presentazione di Memorie di un assassino, di Kim Young-ha, in uscita il 26 ottobre per Metropoli d’Asia.
Interviene Edoardo Vigna
Se un serial killer, che ama la letteratura, perdesse la memoria?
Si può dimenticare tutto il sangue versato?
«Sono un demone oppure un supereroe? Chi lo sa. Forse entrambe le cose»
Kim Pyŏngsu è un serial killer molto particolare: aspirante letterato e poeta, dopo aver ucciso decine di persone ha un incidente che lo costringe a subire un operazione al cervello, evento dopo il quale smette di uccidere per venticinque anni. Lo ritroviamo ormai anziano, malato di Alzheimer. Nella sua mente vive con la figlia adottiva e si convince che lei sia in pericolo a causa di un uomo. Si prefigge come ultima missione da compiere l’eliminazione di quell’uomo, e ciò innesca la memoria degli omicidi compiuti in passato. Costretto ad appuntare tutti i suoi ricordi ed eventi quotidiani su un taccuino per paura che la malattia li cancelli per sempre, traccia così una sorta di diario su un passato lucido e dettagliato e un presente confuso, sempre più paranoico e allucinatorio, abitato sia da fantasmi sia da persone reali non riconosciute come tali.
«Caro ispettore An, tu lo sai bene, non è vero? Lo sai cos’è un omicidio, i tuoi occhi hanno visto pozze di sangue sulla scena del crimine. Conosci la forza di quell’atto irreversibile. Ma una cosa forse non la sai: in tutto questo c’è una magia che ti cattura. Mi spiace deluderti, però mi pare ti sfugga un dettaglio, mio caro ispettore: io… dormo sempre sonni tranquilli»
Kim Young Ha. Nato nel 1968 a Hwach’on, approdò a Seoul nel 1980, dopo aver seguito le varie tappe della carriera militare del padre. Con Io ho il diritto di distruggermi (Metropoli d’Asia 2014) ha ottenuto il premio come migliore autore nel concorso Munhaktongne. A quell’opera sono seguiti nel 1997 il romanzo breve Chiamata e nel 1999 Cosa ci fa un morto nell’ascensore che, insieme ai suoi lavori più celebri L’impero delle Luci (Metropoli d’Asia 2013), Fiore nero e Quiz show gli hanno assicurato sempre ottime recensioni. Tradotte in tutto il mondo, le sue opere hanno ispirato film e serie televisive di notevole successo e anche nel caso di Memorie di un assassino, la sua ultima opera, è in corso di lavorazione un film diretto dal regista Won Shin-Yeon, in uscita nel 2016, con protagonisti i più importanti attori coreani.
24 ottobre 2015
Kim Young-ha nel Salotto di Grazia
Se un serial killer, che ama la letteratura, perdesse la memoria?
Si può dimenticare tutto il sangue versato?
«Sono un demone oppure un supereroe? Chi lo sa. Forse entrambe le cose»
Kim Pyŏngsu è un serial killer molto particolare: aspirante letterato e poeta, dopo aver ucciso decine di persone ha un incidente che lo costringe a subire un operazione al cervello, evento dopo il quale smette di uccidere per venticinque anni. Lo ritroviamo ormai anziano, malato di Alzheimer. Nella sua mente vive con la figlia adottiva e si convince che lei sia in pericolo a causa di un uomo. Si prefigge come ultima missione da compiere l’eliminazione di quell’uomo, e ciò innesca la memoria degli omicidi compiuti in passato. Costretto ad appuntare tutti i suoi ricordi ed eventi quotidiani su un taccuino per paura che la malattia li cancelli per sempre, traccia così una sorta di diario su un passato lucido e dettagliato e un presente confuso, sempre più paranoico e allucinatorio, abitato sia da fantasmi sia da persone reali non riconosciute come tali.
«Caro ispettore An, tu lo sai bene, non è vero? Lo sai cos’è un omicidio, i tuoi occhi hanno visto pozze di sangue sulla scena del crimine. Conosci la forza di quell’atto irreversibile. Ma una cosa forse non la sai: in tutto questo c’è una magia che ti cattura. Mi spiace deluderti, però mi pare ti sfugga un dettaglio, mio caro ispettore: io… dormo sempre sonni tranquilli»
Kim Young Ha. Nato nel 1968 a Hwach’on, approdò a Seoul nel 1980, dopo aver seguito le varie tappe della carriera militare del padre. Con Io ho il diritto di distruggermi (Metropoli d’Asia 2014) ha ottenuto il premio come migliore autore nel concorso Munhaktongne. A quell’opera sono seguiti nel 1997 il romanzo breve Chiamata e nel 1999 Cosa ci fa un morto nell’ascensore che, insieme ai suoi lavori più celebri L’impero delle Luci (Metropoli d’Asia 2013), Fiore nero e Quiz show gli hanno assicurato sempre ottime recensioni. Tradotte in tutto il mondo, le sue opere hanno ispirato film e serie televisive di notevole successo e anche nel caso di Memorie di un assassino, la sua ultima opera, è in corso di lavorazione un film diretto dal regista Won Shin-Yeon, in uscita nel 2016, con protagonisti i più importanti attori coreani.
23 ottobre 2015
Kim Young-ha a Torino
Presentazione di Memorie di un assassino, di Kim Young-ha, in uscita per Metropoli d’Asia il 26 ottobre.
Se un serial killer, che ama la letteratura, perdesse la memoria?
Si può dimenticare tutto il sangue versato?
«Sono un demone oppure un supereroe? Chi lo sa. Forse entrambe le cose»
Kim Pyŏngsu è un serial killer molto particolare: aspirante letterato e poeta, dopo aver ucciso decine di persone ha un incidente che lo costringe a subire un operazione al cervello, evento dopo il quale smette di uccidere per venticinque anni. Lo ritroviamo ormai anziano, malato di Alzheimer. Nella sua mente vive con la figlia adottiva e si convince che lei sia in pericolo a causa di un uomo. Si prefigge come ultima missione da compiere l’eliminazione di quell’uomo, e ciò innesca la memoria degli omicidi compiuti in passato. Costretto ad appuntare tutti i suoi ricordi ed eventi quotidiani su un taccuino per paura che la malattia li cancelli per sempre, traccia così una sorta di diario su un passato lucido e dettagliato e un presente confuso, sempre più paranoico e allucinatorio, abitato sia da fantasmi sia da persone reali non riconosciute come tali.
«Caro ispettore An, tu lo sai bene, non è vero? Lo sai cos’è un omicidio, i tuoi occhi hanno visto pozze di sangue sulla scena del crimine. Conosci la forza di quell’atto irreversibile. Ma una cosa forse non la sai: in tutto questo c’è una magia che ti cattura. Mi spiace deluderti, però mi pare ti sfugga un dettaglio, mio caro ispettore: io… dormo sempre sonni tranquilli»
Kim Young Ha. Nato nel 1968 a Hwach’on, approdò a Seoul nel 1980, dopo aver seguito le varie tappe della carriera militare del padre. Con Io ho il diritto di distruggermi (Metropoli d’Asia 2014) ha ottenuto il premio come migliore autore nel concorso Munhaktongne. A quell’opera sono seguiti nel 1997 il romanzo breve Chiamata e nel 1999 Cosa ci fa un morto nell’ascensore che, insieme ai suoi lavori più celebri L’impero delle Luci (Metropoli d’Asia 2013), Fiore nero e Quiz show gli hanno assicurato sempre ottime recensioni. Tradotte in tutto il mondo, le sue opere hanno ispirato film e serie televisive di notevole successo e anche nel caso di Memorie di un assassino, la sua ultima opera, è in corso di lavorazione un film diretto dal regista Won Shin-Yeon, in uscita nel 2016, con protagonisti i più importanti attori coreani.