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    La casa editrice di Andrea Berrini, scrittore e saggista. L’obiettivo: scoprire e tradurre narratori contemporanei asiatici che propongono scritture innovative.
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E adesso? segnalato su Liberlist

L’ultimo libro di A Yi, E adesso?, da poco pubblicato da Metropoli d’Asia, ha ricevuto una segnalazione su Liberlist in un articolo dedicato ai libri gialli più interessanti del momento.

C’è un filone abbastanza diffuso nella letteratura asiatica contemporanea degli ultimi anni: quello di approfondire il male nei suoi meandri più profondi, fino a immedesimarsi in esso. Succede proprio questo in E adesso?, viaggio in prima persona nella mente criminale, malata ma lucidissima, del giovane protagonista che uccide una compagna con fredda premeditazione, la chiude in una lavatrice a casa dell’odiata zia e poi scappa.

(continua a leggere su Liberlist)

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Segnalazioni per E adesso?

L’elenco, in aggiornamento, di segnalazioni ricevute da E adesso?, il nuovo libro di Metropoli d’Asia dell’autore A Yi:

 

 

Alias – il manifesto (dicembre 2019)

La Bella e il Cavaliere (aprile 2018)

Il giro del mondo attraverso i libri (dicembre 2016)

Asiablog.it (dicembre 2016)

agiChina (dicembre 2016)

Internazionale (luglio 2016)

Touring (luglio 2016)

Wired (luglio 2016)

Tu Style (giugno 2016)

Bookmarks are reader’s best friends (giugno 2016)

il Giornale (giugno 2016)

Il Libraio (maggio 2015)

Radio Gazzarra (maggio 2015)

Beijing Youth Journal (maggio 2015)

Intimità (maggio 2015)

Il Blog di Pupottina (maggio 2016)

Contorni di Noir (maggio 2016)

Radio 3 (maggio 2016)

Chicchi di pensieri (aprile 2016)

La Bella e il Cavaliere (aprile 2016)

Words of books (aprile 2016)

Contorni di Noir (aprile 2016)

Radio Onda d’Urto (aprile 2016)

Internazionale – intervista (aprile 2016)

Internazionale (aprile 2016)

Radio 105 (aprile 2016)

Liberlist (aprile 2016)

La Lettura del Corriere della Sera (aprile 2016)

Convenzionali (aprile 2016)

il manifesto (aprile 2016)

Internazionale (aprile 2016)

Incroci di civiltà (marzo 2016)

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A Yi su Internazionale

Il nuovo libro di A Yi, E adesso?, è stato citato con una votazione di cinque stelle da Internazionale, che ha ripreso una recensione del Wall Street Journal (qui l’originale). L’articolo riprende la trama del libro ricordando come offra un ritratto completo della Cina.

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A Yi intervistato sul manifesto

Il manifesto ha intervistato  in occasione della sua visita in Italia A Yi, autore di E adesso?, appena uscito per Metropoli d’Asia. Nel corso della lunga conversazione si è parlato della struttura narrativa del suo romanzo e dei temi trattati, con divagazioni e osservazioni sulla società cinese.

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A Yi intervistato da Convenzionali

In occasione dell’uscita dell’ultimo libro di Metropoli d’Asia, E adesso? di A Yi, l’autore ha risposto ad alcune domande del sito Convenzionali, parlando del suo romanzo, della Cina e del suo lavoro.

Perché raccontare la storia di un delitto senza movente?
Per molto tempo ho sempre scelto di base per i miei scritti soggetti di tipo esistenzialista come quelli trattati da Sartre, Kafka, Dostoevskij, vicende dove molto spesso possiamo osservare esseri umani alla ricerca di valori e del senso della vita. In questo mio romanzo il protagonista è continuamente assediato da noia e assenza di significato, come se fosse un passante del mondo: non solo non ne è un protagonista, dunque, ma nemmeno un ospite. Mi interessava raccontare la vicenda di un personaggio per cui il mondo è come una porta chiusa.

(continua a leggere su Convenzionali)

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A Yi intervistato su La Lettura del Corriere della Sera

In occasione della recente uscita di E adesso?, il suo autore A Yi è stato intervistato da Marco Del Corona su La Lettura, il supplemento culturale del Corriere della Sera. Nella conversazione si è parlato della genesi del libro, dei suoi risvolti autobiografici e del genere preferito dall’autore che è il poliziesco.

 

E adesso?, Di A Yi

In libreria dal 31 marzo

Un giorno qualunque in una provincia del-la Cina. Mentre conduce la sua vita norma-le, un adolescente sta progettando il brutale assassinio della sua unica amica. La attira in una trappola, la strangola, infila il cadavere in una lavatrice e fugge dalla città, dando il via a una caccia all’uomo piena di imprevisti. E adesso? è un romanzo elettrizzante e raffinato su un omicidio privo di movente che ricorda l’assurdo di Kafka, il nichilismo di Camus e la corruzione morale di Dostoevskij. È un’a-nalisi scioccante della disperazione che in-trappola gli abitanti poveri delle campagne e allo stesso tempo un’incursione condotta con grande abilità tecnica nel campo dell’horror e della suspense. Con uno straordinario con-trollo dello stile, A Yi svela l’antefatto psico-logico che ci consente di dare un senso alla drammatica violenza della storia e fornisce degli scorci agghiaccianti e rivelatori su un Paese che vive un radicale cambiamento dal punto di vista sociale, politico ed economico.

«Da ultimo, hanno introdotto un agente di custodia. L’uomo ha raccontato che, dietro le sbarre, i malviventi diventano agnellini e supplicano di vedere la moglie o i genitori, invece io mantenevo un atteggiamento distaccato, come se nulla fosse.
“Dopo quello che è successo, la sua unica richiesta è stata un menu del McDonald’s”.
“Kentucky Fried Chicken”, ho precisato».

«Con questo romanzo A Yi dimostra di essere una delle voci più im-portanti emerse negli ultimi anni nella Repubblica Popolare Cinese».
International Express

«Un’opera sorprendente che si legge tutta d’un fiato; un viaggio spa-ventoso nella mente di uno psicopatico».
Irish News

«Frasi guizzanti e lampi di pensiero originale filtrano nella sua prosa essenziale e descrittiva come raggi di sole in una stanza in penombra».
Big Issue

«Sorprendente… fa luce su un Paese che vive un radicale cambia-mento dal punto di vista sociale, politico ed economico».
Daily Express

Traduzione di Silvia Pozzi


ISBN 9788896317662
Pagine 128
Euro 10,00

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Da dollari la mia passione, di Zhu Wen

«Battutine su di me, vero? Vi ho sentiti!».
No, no, si affretta a ribattere mio padre spostando il sedere verso il muro, perché lei gli si è seduta praticamente in braccio. Io intanto prendo un bicchiere dal tavolo vicino e ne riempio di birra una buona metà.
«Il mio capo ha appena cantato le tue lodi, non puoi non bere un bicchiere con lui».
«Davvero?». Senza farsi minimamente pregare, alza il bicchiere e brinda con mio padre, che però si mantiene piuttosto sulle sue. Dal suo sguardo mi rendo conto che non riesce ancora a vederla come una donna da portare a letto, ma che probabilmente la considera come una delle compagne di scuola di sua figlia.
«Certo che è vero! Ha detto che sei molto bella, signorina, e che vorrebbe invitarti a ballare stasera».
«Davvero?», ripete lei, guardando prima me e poi mio padre.
«Di dove sei?», chiede inaspettatamente lui.
«Dell’Anhui».
«Lo conosco bene, l’Anhui. Di che parte dell’Anhui?»
«Perché vuol saperlo? Di Chaohu, comunque».
«Chaohu, ci sono stato! Di che zona di Chaohu?».
Non ho idea di che cosa abbia in mente mio padre con quelle domande idiote, perciò lo interrompo.
«Allora cosa ne pensi? Sei libera stasera? Passo a prenderti io, per conto del mio capo».
«Per far che?»
«Per far che? Davvero non ci arrivi o fai solo finta? Per passare la serata».

Da Dollari la mia passione, di Zhu Wen

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Da Se non è amore vero allora è spazzatura, di Zhu Wen

Quella sensazione Xiao Ding la conosce bene, è proprio sudore da sfinimento: è come trovarsi in un incubo leggero ma senza uscita, dai pori non riesce a venir fuori nemmeno una goccia di sudore vero e proprio. Si fa forza e infila un paio di stradine, e solo quando si ritrova all’ingresso di un vicolo si decide a sedersi a un chiosco che vende spaghetti. Il chiosco è composto semplicemente da un tavolo smilzo appoggiato alla parete e coperto da un foglio di plastica bianca: accanto al tavolo, nella confusione più totale, sono sparsi quattro o cinque tra seggiole e sgabelli quadrati, una alta e l’altro basso, una grande e uno piccolo.

Da Se non è amore vero allora è spazzatura, di Zhu Wen

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Da Le tre porte, di Han Han

Se qualcuno sta chiuso a lungo in un cesso, fi nisce per puzzare di piscio, per analogia, se si vive circondati dai libri, alla lunga si emana cultura. Il signor Lin si era costruito un ruolo senza studiare, aveva cominciato a mantenersi con la poesia, diventando poi un autore di fama nel distretto. I libri stipati nella sua casa gli servivano per darsi un tono, ma al loro contenuto non dava peso. Un giorno, Lin Yuxiang, quando era piccino, sgambettò in giro ripetendo: «Libri di merda, libri del cavolo, libri inutili». Le sue parole arrivarono all’orecchio del padre per bocca della madre, ma stravolte nel ritmo, un po’ come la traduzione dell’antichissimo Libro delle odi in una lingua straniera. Il padre le suonò di santa ragione al fi glio perché aveva vilipeso la cultura, ma all’epoca il povero Lin Yuxiang non sapeva cosa signifi casse la parola «vilipendere», fi guriamoci «cultura» e comprese solamente che aveva detto delle parolacce. Si prese una tale strizza che non osò più aprire il becco. Le volgarità pronunciate da Lin Yuxiang fecero balzare un’idea nella testa di suo padre che, risoluto a trasformare la merda in oro, lo obbligò a leggere e studiare tutti i giorni, per suo massimo godimento. I libri diventarono come i soldi: non aveva senso metterli da parte, era molto meglio farli usare al fi glio, in una sorta di concretizzazione dell’amore paterno.

Da Le tre porte, di Han Han

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