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    La casa editrice di Andrea Berrini, scrittore e saggista. L’obiettivo: scoprire e tradurre narratori contemporanei asiatici che propongono scritture innovative.
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Lancio a effetto sul blog di Lorenzo Mazzoni

Il libro di Omar Shahid Hamid, Lancio a effetto, recentemente pubblicato da Metropoli d’Asia e vincitore dell’Italy Reads Pakistan Prize, ha ricevuto una recensione sul blog di Lorenzo Mazzoni ospitato da Il Fatto Quotidiano. Nell’articolo si mette in rilievo il contesto socio-economico nel quale si svolge la storia.

Duro, spietato, politicamente scorretto, Lancio a effetto, del pakistano Omar Shahid Hamid (Metropoli d’Asia, traduzione di Giovanni Garbellini, vincitore dell’Italy Reads Pakistan Prize) è un romanzo bello e struggente, un vero e proprio pugno nello stomaco, un noir atipico che si muove al meglio nel depistare il lettore attraverso l’arma più efficace del genere: la menzogna.

(continua a leggere sul blog di Lorenzo Mazzoni)

Segnalazioni per Lancio a effetto

Gli articoli che hanno parlato finora di Lancio a effetto, di Omar Shahid Hamid (in aggiornamento):

Antonio Talia – Facebook (agosto 2018)
Lorenzo Mazzoni – Il Fatto Quotidiano
(giugno 2018)
Internazionale
(aprile 2018)
il manifesto (marzo 2018)


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Lancio a effetto su Internazionale

Il settimanale Internazionale ha proposto la recensione di Dawn su Lancio a effetto, di Omar Shahid Hamid, recentemente pubblicato da Metropoli d’Asia. Viene valutato con quattro stelle su cinque e definito un romanzo dal quale è difficile staccarsi.


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Da Lancio a effetto, di Omar Shahid Hamid

Di notte, il deserto può far paura. Il buio cala in un attimo sul paesaggio spoglio. La notte porta con sé un gelo che penetra fin nelle ossa. Ma la cosa più snervante è il silenzio. Il minimo rumore si amplifica a dismisura riecheggiando negli immensi spazi vuoti. Il latrato di uno sciacallo solitario risuona come una minaccia. La sparuta vegetazione proietta ombre sinistre mentre il vento, sibilando, solleva manciate di polvere che danzano eteree alla luce della luna. In un posto del genere, la mente inizia a giocare tiri mancini ai sensi. Ogni sagoma, ombra o rumore veicola una sensazione intrinseca di paura.
Ciò era vero in special modo per il gruppetto di poliziotti riuniti intorno al fuoco in un angolo particolarmente desolato del deserto di Nara. Avevano allestito il loro piccolo accampamento tra due costruzioni a un solo piano in mezzo al nulla. Per trovare la traccia di civiltà più vicina bisognava varcare il confine con l’India, a due chilometri di distanza. Anche le costruzioni erano fatiscenti, porte, finestre e infissi vari asportati da lungo tempo. Solo in una stanza, nel più grande dei due edifici, spiccava una nuova serie di lustre sbarre d’acciaio alla finestra. La strada che portava all’accampamento era poco più di un sentiero sterrato. All’ingresso c’era una vecchia insegna, che ormai penzolava dai cardini: identificava quel complesso come La Scuola di Zootecnica del Dipartimento forestale.

 Da Lancio a effetto, di Omar Shahid Hamid

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Lancio a effetto sul manifesto

Il nuovo libro di Metropoli d’Asia, Lancio a effetto, di Omar Shahid Hamid, ha ricevuto una recensione sul manifesto firmata da Matteo Miavaldi. Oltre a sottolineare la qualità della traduzione di Giovanni Garbellini, prima di parlare della storia nella prima parte dell’articolo ci si sofferma su alcuni aspetti personali dell’autore, che denotano “una biografia dolorosamente adeguata all’indagine dell’estremismo islamico” (il padre venne ucciso dal membro di una formazione politica vicina all’estremismo islamico).


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Lancio a effetto

Lancio a effetto, di Omar Shahid Hamid

In libreria dal primo marzo

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Una caccia all’uomo avvincente e originale: non si cerca l’assassino, che è in prigionia fin dall’inizio, ma il destinatario delle sue lettere. È anche la storia di un’amicizia fra tre persone e il ritratto di un Paese, anzi di un territorio più allargato (si parla del conflitto tra India e Pakistan per il controllo del Kashmir, di Afghanistan, dell’11 settembre). È di grande attualità, anche perché le modalità con cui agisce Uzair (decapitazione filmata di un prigioniero) ricordano molto l’Isis. Inoltre l’Autore ha un’esperienza diretta, essendo un poliziotto e avendo subito un attentato e minacce da parte di terroristi. Vengono descritti vari ambienti, dalle scuole elitarie in Pakistan e Stati Uniti, ai campi di addestramento per jihadisti in Afghanistan, dal deserto pachistano a Londra, dai gruppi fondamentalisti religiosi alle squadre scolastiche di cricket. Si sottolineano le differenze tra Oriente e Occidente, che provocano spaesamento nei rampolli delle famiglie ricche pachistane che vanno a studiare nei college americani. L’Autore mette in ridicolo non solo il fanatismo religioso, ma denuncia anche la corruzione di polizia e governo.

Traduzione di Giovanni Garbellini

 

The Spinner’s Tale, presto in Italia con Metropoli d’Asia

Il sito Dawn ha dedicato un articolo a The Spinner’s Tale, romanzo di Omar Shahid Hamid che Metropoli d’Asia pubblicherà in Italiano così come previsto dall’Italy Reads Pakistan Award, organizzato dalla nostra casa editrice e dal Consolato italiano a Karachi.

Nell’articolo si parla di come è nato il premio e della sua natura, incentrato in particolare sul favorire la conoscenza della letteratura del Pakistan e del Pakistan in generale in Italia, come spiegato dal Console generale Gianluca Rubagotti.

L’autore Omar Shahid Hamid è il capo dell’unità di controspionaggio in Pakistan, e ha dichiarato che la sua esperienza di lavoro gli è stata di grande aiuto nel raccontare storia di radicalizzazione di un giovane verso il terrorismo.

Metropoli d’Asia a Karachi per Italy Reads Pakistan

The Spinner’s Tale, di Omar Shahid Hamid, ha vinto l’Italy Read Pakistan Award all’interno del Karachi Literature Festival, premio organizzato da Metropoli d’Asia in collaborazione con il Consolato italiano a Karachi.

Il premio ha come obiettivo quello di promuovere la conoscenza della letteratura pachistana direttamente in Italiano. Il libro uscirà infatti con la nostra casa editrice il prossimo autunno, come annunciato da Andrea Berrini.

La giuria era composta anche dagli scrittori pachistani Bina Shah, HM Naqvi e Salman Tariq Kureshi, che hanno selezionato il vincitore tra 19 candidati.

Karachi Literature Festival 2016

L’ultimo post di Andrea Berrini su Doppiozero., all’interno della rubrica Le parole dell’Asia.

I giorni che precedono il Karachi Literature Festival sono scanditi dall’attacco all’università Bacha Khan (raffiche di mitra su studenti e professori, trenta morti) non lontano da Peshawar, e da una bombetta di minor portata a Quetta doppiata proprio nei giorni del mio arrivo. Non sono mai stato così vicino a una zona di guerra, o comunque a rischio attentati. Ho visto, in altri continenti, periferie urbane terribili in guerra con sé stesse e le ho anche percorse a lungo, ma qui non so come comportarmi.Quel che mi vedo attorno non collima però con il flusso delle informazioni. Il festival si svolge dentro a un resort demodé, proprietà di una famiglia di etnia Parsi.

(continua a leggere su Doppiozero)

 

Italy reads Pakistan al Karachi Literature Festival

Alcune immagini dal Karachi Literature Festival, dove Metropoli d’Asia è stata protagonista di tre incontri attraverso l’editore Andrea Berrini. In uno di questi è stata presentata l’iniziativa Italy reads Pakistan, che in collaborazione con il Consolato italiano a Karachi consisterà nella pubblicazione in italiano, a cura di Metropoli d’Asia, di un romanzo pachistano.

Hanno parlato del premio anche le agenzie AGI e AISE, e il sito del Ministero degli Affari Esteri.

Aggiornamento: a questo link un video dell’incontro.

stakelin@mailxu.com