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    La casa editrice di Andrea Berrini, scrittore e saggista. L’obiettivo: scoprire e tradurre narratori contemporanei asiatici che propongono scritture innovative.
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Chan Ho Kei intervistato su agiChina

L’agenzia agiChina ha intervistato Chan Ho Kei, autore con Metropoli d’Asia di Duplice delitto a Hong Kong. Si è parlato del genere giallo e delle sue recenti fortune in Cina, Hong Kong e a Taiwan, della storia di come è diventato scrittore da ingegnere informatico e delle analogie tra il nuovo e precedente lavoro nella costruzione di una storia.

Oltre a questo, l’autore ha anche spiegato la decisione di inserire alcuni riferimenti cinematografici nella sua opera, e altri più nascosti presenti nel libro legati alla rappresentazione dei lati negativi di Hong Kong e dei suoi conflitti.

Quanto è popolare il genere giallo oggi in Cina?
I romanzi gialli e polizieschi stanno diventando sempre più popolari in Cina, Taiwan e Hong Kong. Negli anni Trenta, i gialli erano un genere molto amato in Cina, e non soltanto grazie alle opere tradotte. Uno dei giallisti più famosi era Chen Xiaoqing, considerato lo Sherlock Holmes d’oriente. C’era anche uno scrittore chiamato Sun Le Hong, autore di una serie simile a quella di Arsenio Lupin. Dalla seconda guerra mondiale e dalla guerra civile in poi i gialli sono scomparsi dalla Cina per mezzo secolo.

(continua a leggere su agiChina)


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Svegliami alle nove domattina su Internazionale

Il nuovo libro pubblicato da Metropoli d’Asia, Svegliami alle nove domattina, di A Yi, ha ricevuto una segnalazione da Internazionale.


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Svegliami alle nove domattina segnalato su Il Giornale

Il quotidiano Il Giornale ha dedicato spazio a Svegliami alle nove domattina, di A Yi, recentemente pubblicato da Metropoli d’Asia, mettendo in risalto la natura di thriller del romanzo.


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Svegliami alle nove domattina su RadioLibri

Nella rubrica Freschi di stampa di RadioLibri si può ascoltare una recensione di Svegliami alle nove domattina, di A Yi, da poco uscito per Metropoli d’Asia. Prima di ricordarne la trama viene sottolineata la scrittura innovativa dell’autore, considerato tra i più promettenti autori cinesi.


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Hong Kong e libertà, l’opinione di Chan Ho Kei e Andrea Berrini su Left

Sul settimanale Left si può leggere un’intervista a Chan Ho Kei, autore con Metropoli d’Asia di Duplice delitto a Hong Kong, per parlare di Hong Kong e di com’è cambiata dopo il passaggio di 20 anni fa alla Cina, soprattutto dal punto di vista dell’editoria e della libertà di espressione. L’autore individua un punto di svolta nella Rivoluzione degli ombrelli del 2014, dalla quale è nato un nuovo interesse per la politica e la società. Si parla poi più specificamente di mercato editoriale, dei costi degli affitti troppo alti e della necessità di stampare i libri in Cina, con conseguenze sulla censura.

Nello stesso articolo troviamo anche l’opinione di Andrea Berrini, editore di Metropoli d’Asia, che mette l’attenzione sulla rete e sull’abitudine alla libertà digitale. C’è sull’isola una straordinaria vitalità cosmopolita, anche in campi diversi come il cinema. Se le libertà dovessero ridursi, secondo Berrini ci sono le condizioni per la nascita di un nuovo movimento underground.

Svegliami alle nove domattina segnalato su La Lettura del Corriere della Sera

Il nuovo libro di Metropoli d’Asia, Svegliami alle nove domattina, di A Yi, ha ricevuto una segnalazione con citazione da Marco Del Corona su La Lettura del Corriere della Sera.

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Da Svegliami alle nove domattina, di A Yi

Al suo arrivo ad Aiwan, Xu Yousheng sarebbe venuto a conoscenza di maggiori dettagli sul conto di lei, Jin Yan.
Le capitava spesso di rimanere a fissare il cielo azzurro, sconfinato, remoto, limpido, addirittura troppo limpido, pacifico, e che tuttavia sembrava preannunciare qualche sussulto fuori del comune (come se da un momento all’altro potesse balzarne fuori uno squalo). Rare nubi bianche fluttuavano pigre. Cavalli che chissà, forse coprivano ogni cosa fino in Mongolia, fino ai picchi delle montagne, e le cui code ora sventolavano, ora si abbassavano di nuovo. Il loro contegno, il loro distacco dal mondo circostante la lasciavano di stucco. Ovunque, al suolo, regnava un puzzo di sbobba per maiali e di alcol: un puzzo vomitevole, nauseabondo, ripugnante, che riportava alla mente i bagordi consumati nel villaggio la notte prima.

 Da Svegliami alle nove domattina, di A Yi

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Da Ho il diritto di distruggermi, di Kim Young-ha

«Allora, in quale zona di Suwŏn siete diretti?»
«Mi porti a P’ajang-dong».
«Lei dove va, invece?»
«Uscita sud».
«Mi scusi, ma deve dirmi la destinazione precisa».
«Mi lasci pure all’uscita».
La puzza di alcol impregnava l’interno del taxi. Il tutto era accompagnato dal forte brusio del riscaldamento acceso al massimo per contrastare i dieci gradi sotto zero dell’esterno. Nell’abitacolo, dove vampate di calore secco e denso si mescolavano al fiato dei passeggeri, il tasso di umidità era ancora tollerabile. Dopo aver inalato una bella boccata d’aria, K tirò la cintura e se l’allacciò. Ora che le era legato, K si sentì più in sintonia con la sua Stella TX 94. Con la marcia in folle, premette leggermente l’acceleratore e il motore girò a vuoto, producendo morbide scosse che si trasmisero a tutto il suo corpo. Il tachimetro raggiunse con disinvoltura i quattromila giri al minuto. Dopo aver lanciato un’occhiata allo specchietto retrovisore sulla sinistra, K ruotò il volante, inserì la prima e partì. Lo scatto improvviso della macchina fece sobbalzare i passeggeri che, risvegliati da uno stato di catalessi, si guardarono intorno.

Da Ho il diritto di distruggermi, di Kim Young-ha

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Scrittori dalle metropoli su Il Cittadino di Lodi

Il giornale Il Cittadino di Lodi ha parlato di Scrittori dalle metropoli, il libro di Andrea Berrini uscito con Iacobelli Editore. Per arrivare al libro si parte proprio dalle attività di Andrea Berrini in Asia, parlando anche della nostra casa editrice.

Editore per caso, scrittore per vocazione, viaggiatore per altre ragioni professionali (si occupa di microcredito), Andrea Berrini rimane affascinato dal repentino sviluppo delle metropoli asiatiche e dal proliferare di nuovi narratori del lontano Oriente.

(continua a leggere su Il Cittadino di Lodi)

Da Le torri del silenzio, di Cyrus Mistry

Mi ero sentito piuttosto indisposto e nauseato per tutta la mattina; il mio desiderio più grande era tornare ai miei alloggi e dormire un po’. Mentre attraversavo il boschetto di casuarine mi sono ritrovato faccia a faccia con Buchia. Come avesse fatto ad arrivargli tanto in fretta la notizia del piccolo trambusto che avevo causato non lo saprò mai, ma lui non è tipo da sorvolare su certi incidenti. Buchia non esitava a mettere le mani addosso a noi portatori di cadaveri, senza remora alcuna, spirituale o d’altro tipo. Vista la sua vicinanza a noi, sospetto che si consideri già del tutto contaminato.
«Ma non guardi dove vai, behnchoad? Finisci addosso a chi ti capita, invece di pensare al tuo cazzo di lavoro?»
Buchia portava delle basette lunghe che sbocciavano in una specie di mezza barba lanuginosa. La fronte era una cupola lucida con pochissimi capelli. C’era qualcosa in lui che non mancava mai di suscitarmi un senso di repulsione. Non era solo la volgarità e la sgradevolezza delle sue parole o quella voce stranamente androgina che solo a sentirla mi faceva trasalire. Qualcosa nell’essenza stessa di quell’uomo era maleodorante, senza ombra di dubbio, se non proprio maligna.
Basso e tarchiato, ma molto robusto, Buchia mi ha rifilato di colpo un ceffone sulla nuca. Non sembrava averci messo molta forza, ma per qualche secondo ci ho visto doppio.
«Non osare mettermi le mani addosso!», ho protestato, sollevando d’istinto il pugno chiuso.
«Se no cosa fai, caro Piloo?» ha risposto ridendo. «Me le suoni?»

Da Le torri del silenzio, di Cyrus Mistry

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